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Giacomo Alberione, SSP Ut Perfectus sit Homo Dei IntraText CT - Lettura del testo |
Gli inferiori siano sempre guidati ed ispirati da principi e mire soprannaturali.
Amore: Considereranno ed ameranno il Signore in coloro che hanno il dovere di guidarli verso la santità.
Rispetto: Non cerchino né si appoggino sulle qualità naturali dei Superiori, ma soprattutto vedendo in essi i rappresentanti di Dio.
Fiducia: Non rischino gl’inferiori di seguire i Superiori per mire personali e vantaggi propri, ma abbiano sempre presente il fine da raggiungersi: progresso spirituale e progresso apostolico. I Superiori possono avere particolare competenza nell’azione di governo; ma soprattutto possiedono i lumi che altri non hanno; inoltre essi sono confortati da speciali grazie nel compimento del loro ufficio.
Sottomissione: «Qui vos audit me audit; et qui vos spernit me spernit. Qui autem me spernit, spernit eum qui misit me»2 (Lc 10,16). L’obbedienza è condizione necessaria perché l’Istituto consegua i suoi fini, in generale e nei particolari.
Dedizione: Che significa prontezza gioiosa, senza che il Superiore debba trovarsi di fronte a delle proteste, o a provocare un moto di cattivo umore.