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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Valore delle riviste e dei periodici

Il lettore delle stampe periodiche ha generalmente una fede quasi cieca in ciò che legge, e ne farà poi il nerbo dei suoi pensieri, dei suoi ragionamenti, delle sue conversazioni.

E poiché tali lettori sono numerosissimi, può dirsi che molta parte dell’opinione pubblica, religiosa, politica, sociale di oggi, vive di codesto cibo periodico e se ne sazia, senza riflettere che è spesso molto deleterio alla cultura non meno che all’anima.1

Tutto questo non è da condannarsi, anzi spesso da appoggiarsi perché giova alla divulgazione culturale e corrisponde alle necessità dei tempi. Ma, appunto per questo, se la responsabilità del giornalista è grave, molto di più lo è per lo scrittore di riviste e periodici, al quale, in modo specialissimo, si chiede informazione esatta e sicura nonché competenza sugli argomenti che tratta. Egli si rivolge generalmente ai meno informati, ai meno colti, ai più occupati che gli si affidano quasi ciecamente.

D’ordinario il periodico e la rivista hanno un’influenza molto superiore a quella del libro. Questo è scelto generalmente dal lettore secondo la sua prudenza e non sempre secondo il bisogno. Ed in pratica, anche se viene scelto a proposito,


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ha un effetto inferiore perché si limita ad un argomento particolare. Esso poi stanca facilmente il lettore, o almeno non si presta ad essere riletto con facilità, perché è tendenza comune il cercare sempre novità.

Al contrario, la rivista e il periodico si presentano in veste attraente, spesso resa piacevole da illustrazioni e curiosità interessanti. Però questa varietà, che ne dovrebbe costituire il pregio, è, non di rado, veicolo di veleno. La scusa che la rivista è fatta per tutti i gusti è molto spesso il cavallo d’Ulisse con cui l’errore e il cattivo consiglio si insinuano nelle anime.

Ma è anche vero che se la rivista e il periodico sono seri, fatti bene e con basi solide, allora diventano grandi mezzi di divulgazione di tanti problemi, che diversamente sarebbero inaccessibili ai più, e soprattutto diventano mezzo di un apostolato fruttuoso perché continuo, esteso e generalmente ben accolto.




1  Naturalmente non si allude alla rivista scientifica, la quale riesce quasi sempre di grandissima utilità.






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