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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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La geografia a servizio dell’apostolo

Per l’apostolo la geografia ha un compito particolare: entusiasmarlo e guidarlo a conoscere la sua esistenza per contribuire alla realizzazione della preghiera di Gesù Cristo: «Che [tutti gli uomini] conoscano te e Colui che hai mandato... e si faccia un solo ovile ed un solo pastore».3

Ma, per ottenere questo, è necessario presentargliela in modo pastorale e fargliela amare.

Sarà pastorale quel tratto o quell’articolo di geografia che assieme alle notizie scientifiche profane darà sviluppo a quanto riguarda lo stato scientifico, morale e religioso dei popoli.

In riguardo allo stato scientifico non è sufficiente una semplice notizia del grado d’istruzione. È necessario esporre chiaramente le idee sociali, politiche e religiose; il pensiero, le dottrine filosofiche correnti e di conseguenza lo stato del giornalismo e della stampa in genere: se buona, indifferente, cattiva. Notizie precise e particolari riguardanti la scuola, i maestri (quale parte vi hanno i cattolici e specialmente


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i religiosi), il cinema, la radio... Ciò tenendo conto dell’indole dello scritto.

Come lo stato scientifico, anche quello morale varia da nazione a nazione. Ogni popolo ha, proporzionalmente come ogni individuo, la propria indole, le proprie tradizioni, la propria mentalità specifica. In conseguenza si mettano in luce le difficoltà e le speranze per la vita cristiana e per la religione cattolica e i mezzi per una sua maggior diffusione.

Praticamente si può rispondere ora all’una ora all’altra, quando non a tutte delle seguenti domande: Vi sono partiti politici? Quali relazioni hanno in riguardo alla morale? Il Governo è cristiano? I governanti? Quale religione professano? Il costume politico è sano? L’amministrazione della giustizia è retta? Le leggi tutelano la pubblica moralità? Domina forse la immoralità nei contratti e negli affari? Vi è lotta o collaborazione fra le classi? Quali sono le relazioni con la S. Sede? Nelle famiglie vi è l’onestà, la pace, il rispetto vicendevole? Gli individui fuggono la licenza, i pericoli, i piaceri? hanno rispetto all’onore, alla persona, alle sostanze altrui?...

Sviluppo speciale si dovrà dare infine a quanto riguarda la religione. Ed in particolare: la religione o le varie religioni praticate, il numero dei cattolici, del clero e dei religiosi, l’organizzazione,


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il progresso, le difficoltà e facilità, il numero dei missionari, le loro opere ed istituzioni...

Spesso poi, specialmente trattandosi dei luoghi di missione, si può opportunamente accennare alla missione civilizzatrice della Chiesa, al largo contributo scientifico e geografico che l’attività missionaria ha portato all’umanità. Giova ricordarlo: il missionario non è solo l’apostolo che accende nel cuore degli infedeli la fiamma della fede e della carità, ma è anche un grande benemerito del progresso umano, che diventa ad un tempo esploratore, scienziato, riformatore, civilizzatore.

Tutte queste cose siano presentate in modo piacevole, in modo che entusiasmino e compenetrino di santi ideali.

Particolare cura si abbia nel preparare i testi indirizzati agli studenti che si preparano all’apostolato dell’edizione o all’apostolato missionario.

Si tratta di contribuire in gran parte ad aprire la mente dei giovani alunni a grandi ideali e i loro occhi a vasti orizzonti di azione. Di far loro comprendere quanto sia nobile e ampia la missione del sacerdote, del religioso e del cristiano generoso, che esce dal proprio interesse per donarsi alle anime mediante la carità della


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preghiera, del sacrificio e dell’azione, per portare le anime a Gesù Cristo.

Valga un esempio profano. Taine, storico francese, attribuendo a Napoleone gran parte dell’esito delle sue conquiste allo studio appassionato della geografia, immagina di vedere nella mente del grande conquistatore tre atlanti. Il primo è un atlante militare formante una enorme raccolta di carte topografiche minute, come quelle dello Stato Maggiore, col piano particolareggiato delle fortezze, la designazione specifica e la distribuzione di tutte le forze di terra e di mare, equipaggi, reggimenti, batterie, arsenali, magazzini, riserve presenti e future in uomini, cavalli, carri, armi, munizioni, viveri e simili.

Il secondo è un atlante civile, simile ai grossi volumi contenenti i bilanci dello Stato, con tutte le indicazioni delle rendite e delle spese ordinarie e straordinarie, imposte, prodotti dei beni demaniali, pensioni, lavori pubblici. Quindi tutta la gerarchia delle autorità civili, ecclesiastiche, giudiziarie, ministri, prefetti, professori, ciascuno col suo grado, sua dimora, le attribuzioni, i suoi onorari.

Il terzo atlante è un gigantesco dizionario biografico e morale dove, come in un casellario di polizia, ogni personaggio alquanto notabile, ciascun gruppo locale, ciascuna classe professionale


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o sociale e ciascun popolo ha la sua casella con l’indicazione sommaria della sua condizione presente, dei suoi bisogni, dei suoi antecedenti e per conseguenza del suo carattere già provato, delle sue disposizioni possibili in futuro e della sua condotta probabile.

Al termine delle conquiste, per quanto questi tre atlanti si siano venuti ingrandendo, sono ancora interamente scolpiti nella mente del grande Napoleone.

Egli non solamente ne conosce il riassunto totale e i riassunti speciali, ma ancora tutte le particolarità. Vi legge entro correntemente e a ogni ora. Vede in complesso e nelle varie parti le diverse nazioni che governa o da sé o per mezzo d’altri, le diverse regioni che ha conquistate o percorse. Prima la Francia accresciuta del Belgio e del Piemonte, poi la Spagna, dove è stato e donde ha fatto ritorno, e dove ha collocato suo fratello Giuseppe. L’Italia del sud dove in luogo di Giuseppe ha posto Murat, l’Italia centrale, dove occupa Roma; l’Italia del nord, ove Eugenio è suo vice gerente. La Dalmazia e l’Istria da lui annesse al suo impero, l’Austria che invade la seconda volta, la Confederazione del Reno da lui creata e che egli dirige, la Westfalia e l’Olanda, ove i suoi fratelli Luigi e Girolamo ne sono luogotenenti; la Prussia, dopo averla vinta e mutilata, se ne serve


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come di strumento per tenere in mano le piazze forti.

Questo il segreto del grande conquistatore.

[Non] molto diverso doveva essere San Paolo. Vi è chi se lo immagina così: con l’occhio al panorama geografico del mondo pagano, l’anima tesa notte e giorno agli uomini tutti per comunicare a tutti l’ardore santo che lo consuma e lo trasforma in Gesù Cristo.

Non diversa dovrebbe essere ogni anima apostolica alla quale Gesù Cristo estende il comando dato agli Apostoli: «Andate e predicate a tutti gli uomini».4

Concludendo: la geografia messa a servizio dell’individuo e dell’apostolo contribuisce alla maggiore gloria di Dio e al maggior bene delle anime, perché è mezzo atto a guidare le menti, le volontà e i cuori a Dio, primo principio e ultimo fine di tutte le cose.

 




3  Gv 10,10.* Cf., più precisamente, Gv 17,3; 10,16.



4  * Mc 16,15.




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