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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Riviste particolari

Possono essere in forma di rivista o anche di rassegna. Sono in pratica molto utili, talora necessarie, ed hanno uno scopo pratico in quanto guidano e orientano scrittori, stampatori, librai, propagandisti, e soprattutto coloro che hanno uffici di responsabilità: genitori, educatori, bibliotecari, pastori d’anime.

Un tipo di questo genere l’abbiamo in Italia nella Rivista di Letture del Casati.1 Ha lo scopo di giudicare il contenuto dei libri di lettura popolare, specialmente sotto l’aspetto morale-religioso. quindi regole pratiche per coloro che devono guidare le letture popolari, classificando i libri da leggersi con cautela, cioè riservati per adulti o per categorie speciali di lettori, e i libri da includersi nelle biblioteche cattoliche.

Detta rivista è frutto di un lungo e paziente lavoro. Mira a preservare gli inesperti dai gravi pericoli di letture pericolose; indica quelle ispirate a principi sani; è guida pratica e sicura ai genitori, ai bibliotecari, agli educatori e ai direttori di anime.

L’esempio che ha dato lo zelante sacerdote italiano nel campo religioso-popolare, sarebbe da imitarsi in tutte le nazioni e per le produzioni di tutti i generi, siano esse di scopo intellettuale, che morale, economico o ricreativo.


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Le riviste particolari devono avere lo stesso scopo di quella generale, e possederne gli stessi caratteri, cioè:

Autorità: per cui scrittori, editori, librai e lettori si sentano appoggiati ed illuminati senza tentennamenti.

Precisione: esame attento e giudizi rispondenti all’oggettività.

Chiarezza: ossia giudizio equilibrato e preciso e sicuro circa il valore dottrinale, morale e artistico. Praticamente questo pare il carattere più importante. Si potrebbe meglio definire: carattere pastorale, oggettivo. (Non sfoggio di parole incomprensibili, non vane lodi e neppure umilianti o troppo sarcastiche condanne, né semplice critica letteraria, ma giudizio oggettivo equilibrato).

Tempestività: per cui i lettori sono messi per tempo al corrente [delle nuove pubblicazioni] e conoscono la posizione da tenere di fronte alla novità che li raggiunge.

Imparzialità: che assicuri la stima e la conseguente diffusione della rivista. Essa non deve, per così dire, «vendersi» a nessun autore o editore, a nessun orientamento o partito.

I tempi e le circostanze suggeriranno il titolo, la periodicità, i caratteri particolari.

 




1  * Giovanni Casati (1881-1957), prete milanese, giornalista e animatore sociale, assunse nel 1912 la Rivista di Letture, nata nel 1904 come Bollettino delle Biblioteche Cattoliche, organo della Federazione Italiana delle Biblioteche Cattoliche Circolanti. (Iniziativa che ispirò a Don Alberione la “Associazione Generale Bibliotechefondata nel 1921). Nel 1946 la rivista fu ceduta dal Card. Schuster ai Gesuiti di San Fedele e assunse la nuova testata Letture. Dal giugno 1994 essa viene edita dalla San Paolo Periodici.




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