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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Pur dando tutta l’importanza che merita alla parte tecnica, è necessario che i lettori siano convinti ch’essa non costituisce l’essenziale della lettura e che s’illude grandemente chi dà la preferenza ad autori e a edizioni non tipicamente cattoliche per soddisfare il suo gusto estetico.
Ci può essere il veleno in un piatto d’oro, ma è sempre veleno, e ci può essere del buon pane presentato senza tanta eleganza e ricercatezza, ma non per questo perde la sua sostanza e cessa di essere utile e necessario.
Se un libro è cattivo dal punto di vista
religioso-morale può fare molto più male d’un altro difettoso di forma tecnica.
È poi da notare che i gusti del popolo in genere sono poco coltivati e che spesso una pubblicazione grandemente apprezzata da persone competenti, non riesce a suscitare che uno scarso interesse, se non il disgusto, in persone inesperte e di poca cultura.
Al contrario, persone incompetenti considerano come pregi certi difetti di forma, di gusto, di tipografia, di confezione che disgustano coloro che sono abituati al lavoro intellettuale e ad avere tra le mani opere artisticamente belle.
L’apostolo si proponga pertanto di educare a poco a poco il gusto dei lettori:
– facendo comprendere che la stampa buona, anche se imperfetta, può ugualmente giovare;
– offrendo una stampa che, pur essendo accessibile alla comune mentalità, sia immune dai difetti da deplorarsi;
– insegnando che, per poter dare un giudizio completo su di un’opera, è necessario esaminare con competenza l’idea ispiratrice, la forma letteraria adottata, l’impressione che la lettura produce, l’aspetto esteriore del libro.
Tenuta nel giusto concetto dall’apostolo e dal lettore, la tecnica avrà nell’apostolato il posto che ha l’elemento sensibile nei sacramenti e nei sacramentali.