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Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Azione sui genitori e sugli educatori
Formare educatori e genitori che sappiano tenersi nel giusto mezzo riguardo ai fanciulli, evitando due eccessi: permettere che i giovani vedano le più svariate pellicole dalle quali apprendono a conoscere tutte le brutture del mondo; impedire loro di assistere a qualunque cinematografo.
È qui il caso di applicare il principio: «In medio stat virtus».2
Bisogna infatti pensare che il cinema lo si
incontrerà sempre e dovunque. E non sempre si può, in nome della fede e della morale, impedire ai giovani di prendere parte a quelle manifestazioni della vita corrente, che non sono di per sé da condannarsi. I genitori e gli educatori coscienti hanno il dovere di scegliere, dosare, accompagnare, correggere.
Scegliere per i propri figli dei film buoni o per lo meno innocui, e quindi informarsi in precedenza.
Dosare. Anche se gli spettacoli sono decenti, non devono essere troppo frequenti per i fanciulli! E ciò per una ragione morale e igienica. Morale perché la frequenza può ingerire loro la facile e dannosa passione del cinema. Igienica perché la forza suggestiva del cinema influisce spesso dannosamente sul sistema nervoso del fanciullo. Ai ragazzi il cinema deve essere concesso come un premio, un’eccezione.
Accompagnare i fanciulli al cinema perché anche se lo spettacolo è innocuo non sempre lo è l’ambiente.
Correggere le false impressioni che possono aver colpito i ragazzi.