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Giacomo Alberione, SSP
Appunti di Teologia Pastorale - II edizione

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§ 14. – Tra parroco e tristi o nemici

«Omnibus debitor sum»,20 di tutti devo curarmi, scriveva S. Paolo; e voleva dire: a tutti devo predicare, per tutti devo lavorare allo scopo di guadagnarli a Dio. Questo può pur essere il motto d’un pastore d’anime: salvare tutti, lavorare e pregare per tutti: fossero pure dei traditori, come Giuda, o dei


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crocifissori. Ma mentre egli tutti amerà e stringerà volentieri al cuore suo, anche i più tristi, dovrà combattere il male da essi fatto e gli errori da essi sparsi, perché sia risparmiato il gregge: Pereant errores, vivant homines.21

Secondo tali principi, ecco diverse norme pratiche:




20 Sono in debito verso tutti». Cf Rm 1,14: «Graecis ac barbaris sapientibus et insipientibus debitor  sum – Sono in debito verso i Greci come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti».



21 Periscano gli errori, vivano gli uomini.






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