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Giacomo Alberione, SSP Appunti di Teologia Pastorale - II edizione IntraText CT - Lettura del testo |
In diverse parrocchie ha fatto buona prova il piccolo clero o circolo dei chierichetti. È una specie di unione, diretta per lo più dal vice-curato, tra i fanciulli che possono servire le diverse funzioni: processioni, Messe lette e solenni, benedizioni, SS. Viatico, sepolture, ecc. La sostanza di tale unione vi è quasi ovunque: ma una conveniente organizzazione apporta molti vantaggi.
Anzitutto quello d’avere funzioni ben servite, non escluse le Messe solenni: poiché vi si può fare un po’ di scuola di cerimonie, si può escludere quelli che non servono bene, ecc. Di più: si evita il pericolo di trovarsi senza inservienti in alcune circostanze, mentre in altre se ne hanno troppi e si bisticciano in sacrestia ed in coro. Tra essi, senza un lavorio diretto, si prepareranno di per sé, colla grazia di Dio, i futuri seminaristi e chierici. I genitori infine saranno ambiziosi che il loro figlio serva in occasioni particolari: e con questo mezzo, in alcune parrocchie, furono attirati alla chiesa ed ai sacramenti i genitori stessi che da tempo ne stavano lontani.
Come si organizza? Si incomincia da quei pochi che già servono in chiesa, vi si uniscono quelli che sembrano più inclinati alla pietà e più intelligenti, tanto da averne una decina od anche meno.
Attirandoli con dolci, frutta, giocattoli, esortazioni, si insegna loro a servire la Messa, esigendo precisione nelle funzioni e buona pronunzia delle parole: poi si spiega loro l’intenzione di organizzarli e, man
mano, si fa loro imparare a servire le altre funzioni: benedizione, Messa parata, sepolture.
Compiuta l’istruzione, si elegge tra essi un presidente, un vice presidente: si dispongono poi per ordine su un bel quadro, da porsi preferibilmente in sacristia, i loro nomi con quelli dei membri.
Tra essi, ove si hanno molte funzioni, si può stabilire chi deve servire a questa o a quella messa: si fa una giusta distribuzione dei piccoli introiti dei servizi, delle sepolture, dei battesimi: si esclude dal servizio chi non è membro del circolo.
A questo primo nucleo, che sarà bene porre sotto la protezione di S. Luigi o d’altro santo giovane, si potranno man mano aggiungere altri, sia come membri onorari, sia come membri effettivi. Il quadro dei nomi potrà pure avere un riparto pei benefattori del circolo: e benefattori saranno pie persone che offriranno dolci, frutta, una passeggiata, ecc. pei piccoli chierichetti. In un luogo ove il parroco se ne prese cura speciale, arrivarono ad un’ottantina. Tra essi vi era il reparto dei cantori: ogni festa solenne, mentre una parte prestava servizio, altri, facendo clero in presbiterio, cantavano la Messa de Angelis: i meglio istruiti poi erano anche gli aiutanti catechisti. Inutile dire che ciascuno aveva la propria divisa.
Quanto alle divise si può fare un appello alle pie persone che vogliano regalarne: si può anche forse esigere che ciascun giovane la provveda. Può aver diverse forme: in alcuni luoghi è un camice da Luigini, in altri una piccola, ma vera veste talare nera, in altri ancora una veste talare rossa, in altri una mezza veste talare che si lega alla persona...: ben inteso che in questi casi si sovrappone un rocchetto.
Esige sacrificio, come ogni altra opera buona: esige che ogni settimana o quasi, si ripeta la scuola di cerimonie: esige che vi si abbia anche qualche novità, premio, divertimenti: ma esige più di tutto che vi sia un sacerdote zelante del buon servizio delle sacre funzioni.