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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
1.o Per la divina grazia l’anima del cristiano è unita al suo Dio. Tale unione viene chiamata santità. Il grado di questa santità può essere molto diverso da un’anima all’altra. Avverte lo Spirito Santo: «Chi è giusto, lo divenga ancor più; chi è santo, si santifichi maggiormente» (Apc. 22, 11). Vi è chi possiede la grazia prima, e vi è chi possiede la seconda, la centesima, la millesima. Altro è lo stato di un uomo che appena meritò il perdono dei suoi peccati; altro quello
di S. Alfonso che giunse a 90 anni già consumato per la sua penitenza, predicazione, fatica.
Il grado di santità dipende dalla misura di effusione dello Spirito Santo e dalla cooperazione nostra. E’ di fede che la grazia può crescere mediante le opere buone. Inoltre: «Ciascuno riceve la grazia secondo la sua misura; secondo che lo Spirito Santo comparte ai singoli, secondo vuole e secondo le disposizioni e la cooperazione di ciascuno». Infatti dice S. Paolo: «A ciascuno viene data una grazia secondo la misura che Gesù Cristo stesso vuole usare».