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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Sentire con San Paolo per le anime

San Paolo è l’Apostolo tipo. Amalgamò e fece propri elementi più disparati, a servizio di una Idea, di una Vita, d’un Essere.

Fu l’Apostolo instancabile che, «omnia omnibus factus»,2 era sempre, dappertutto, con tutti, con tutti i mezzi. L’Apostolo ardimentoso che, ad onta della salute precaria, delle distanze, dei monti, del mare, dell’indifferenza degli intellettuali, della forza dei potenti, dell’ironia dei gaudenti, delle catene, del martirio, percorse il mondo


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per rinnovarlo in una luce nuova: Gesù Cristo.

Così e non altrimenti dev’essere l’apostolo dell’edizione. Sulle orme del suo modello e protettore, l’Apostolo delle genti, egli deve avere un cuore grande che abbracci tutto il mondo, una attività instancabile, eroica per guidare le anime a Dio e dare Dio alle anime.

E poiché le anime non si avvicinano a Dio tutte nello stesso modo, e hanno per lo più necessità individuali, l’apostolo deve imparare dal suo modello l’arte di «farsi tutto a tutti» e quell’elasticità di adattamento quale appare nell’Apostolo, nel suo vario modo di trattare gli uomini secondo le condizioni fisiche, intellettuali, morali, religiose e civili.

Or infatti gli sarà necessario rivestirsi delle viscere di carità e di misericordia quali l’Apostolo delle genti dimostra nell’accogliere Onesimo, o nelle dolcissime elevazioni con la vergine Tecla, ora invece le robustissime esortazioni fatte ai Corinti, ora l’elevatezza di sermone usato innanzi all’Areopago ed ora la semplicità con la quale parlò a Filemone.

E l’apostolo dell’edizione non troverà grande difficoltà in questo se sa trovare il segreto dell’adattamento di San Paolo: la carità: «in omnibus caritas!».3

 




2  * Cf. 1Cor 9,22s: «Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro».



3  * Cf. Col 3,14: «Al di sopra di tutto poi vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione».




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