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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(100)     LA FEDE – IV

 

       1.o  Molti sono i pericoli di perdere la fede o almeno di imbeversi di errori su le verità religiose: conferenze, discorsi, radio. Pericolo maggiore


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è la stampa irreligiosa ed immorale. Una buona parte di libri, giornali, pubblicazioni di ogni genere contengono errori, assalti, eresie contrarie al cattolicismo; ciò spesso si trova pure nei romanzi, opere teatrali, discorsi alla radio. Chi non vigila finirà con bere, poco a poco, il veleno dell’incredulità; od almeno col perdere la verginità della fede; cosicché questa, scossa da dubbi ed insinuazioni, finirà col non potersi più difendere. Il Balmes, ingegno profondo ed equilibrato, obbligato a leggere libri eretici per confutarli, diceva: «Voi sapete come i sentimenti e le dottrine cattoliche sono in me ben radicati; eppure non mi accade mai di adoperare un libro proibito senza sentire poi il bisogno di ritemperarmi nella lettura della Bibbia, dell’Imitazione o di Luigi di Granata. Or che sarà di tanta gioventù insensata che ora legge di tutto senza preservativi e senza esperienza? Ne sono atterrito al solo pensarvi».

 

      




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