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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
2.o I frutti della temperanza sono:
La continenza, frena i movimenti del senso e i desideri sregolati del cibo e del bere; è virtù di anime che s’impongono un ordinato tenore di vita e vi si attengono fedelmente.
La mansuetudine: frena gli impeti dell’ira; perché l’uomo non si adiri se non quando, quanto e nella misura che è richiesto per evitare il peccato ed operare il bene.
La clemenza: mitiga le pene, porta ad un giusto compatimento, concilia il perdono.
L’umiltà: frena il soverchio desiderio della stima, della lode, della magnificenza. Modera pure la eccessiva e falsa stima di se stesso.
La modestia: compone i movimenti del corpo, modera i discorsi e le azioni; riduce nei limiti giusti le tendenze ambiziose nel vestire, nei pranzi, nell’abbigliamento.
La studiosità: regola il desiderio di sapere perché non divenga passione; e frena la vana curiosità ed il desiderio di una scienza vana.
L’eutrapelìa: è la moderazione nei giochi, spassi, divertimenti. Qualche volta occorre mortificarsi anche in cose per sé lecite ed indifferenti per non seguire la sola voluttà.