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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  L’umiltà è giustizia. Se nulla abbiamo nell’ordine della natura e nell’ordine della grazia: a Dio solo andrà l’onore, il ringraziamento, l’adorazione. Io commetterei un’ingiustizia se mirassi alla lode; sarei un ladro di quella gloria che Dio solo merita. Se sono peccatore ho fatto tale torto a Dio e tale atto di temerità e di stoltezza che, per quanti torti e ingiurie mi facciano gli uomini, saranno sempre meno di quanti ne ho fatto io al Signore; per quanto mi giudichino sciocco, imprudente, colpevole, non peseranno mai tutta l’enormità della mia insipienza e colpa.

       Il peccato ha una certa infinità di malizia. Se Dio solo i buoni pensieri, le buone risoluzioni, ed il compimento di esse, io dipendo in tutto da Lui, è Lui che opera. D’altra parte dovrò stare sempre col capo chino, con l’occhio supplichevole, pregando che continui la Sua misericordia. Come non sussisterei senza quasi una continua creazione nell’ordine naturale, così


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non persevererei senza una particolarissima azione della grazia nella via del bene; né arriverei all’eterna salvezza, se pure già fossi perfetto come S. Luigi: «Senza di me non potete far nulla» (Jo. 15, 5).

 

      




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