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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  Nelle parole. L’umile non si loda. Parla difficilmente, e solo per dovere, di se stesso. Si mostra alieno da inutili e vane parole di incapacità, di colpevolezza col segreto fine di farsi lodare.

       E’ riservato nelle parole e quando parla lo fa dolcemente ed umilmente. Non ha scatti, né fa la voce grossa; ha la gravità e la sobrietà del savio. Vi è molta vanità nel voler sempre prendere la parola.

       L’umile non sentenzia, né giudica con precipitazione e sicurezza; tanto più sul prossimo; piuttosto ascolta i giudizi altrui; si accomoda, oppure espone con garbo il suo parere.

       S. Benedetto non condanna il riso, quando è espressione di gioia vera; ma condanna il riso di cattiva lega, il riso grossolano ed il riso beffardo, o la disposizione a ridere leggermente e rumorosamente, segno di poco rispetto alla presenza di Dio e di poca umiltà.  




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