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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  Seconda inclinazione: la vita è breve; dunque devo far presto a produrre qualcosa di stabile che prolunghi la mia esistenza. La tendenza ad essere padre è della natura. Sento di non volere essere un fuoco fatuo che illumina per un istante; poi si spegne per sempre; non mi rassegno a morire tutto intiero. E per quanto


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sia debole la scia del mio passaggio, che almeno non sia cancellata subito ogni orma. Che almeno io porti con me all’eternità qualche piccolo merito. Ora il maggior merito che posso portarmi non è forse il bene operato sulle anime?

       Terza inclinazione: Sento compassione per le umane miserie: vorrei guarire piaghe cancrenose, asciugare lacrime, rasserenare volti addolorati. Bene immenso è la luce della verità, gran felicità la pace del cuore; bene immenso ed eterno il Paradiso: ed ecco che tutto questo vorrei dare, largamente dare, sempre dare. Quale gioia vedere un affamato che avidamente mangia il buon pane che io gli ho donato; un assetato che può saziarsi con l’acqua che gli ho portato; un bambinello intirizzito che vien riscaldato dallo spesso vestito che gli ho procurato!

 

      




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