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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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2.o  Gesù progrediva in grazia: La grazia è l’amicizia con Dio, il Suo santo amore. Non si parla di un aumento intrinseco, poiché sin dalla concezione, Gesù ebbe la pienezza della grazia, essendo unito ipostaticamente alla Persona del Verbo. Si parla invece di un aumento estrinseco, in quanto manifestava con virtù ed opere sempre più perfette la interiore santità: «Lo vedemmo pieno di grazia» (Jo. 1, 14). Egli nelle parole e nelle azioni manifestava questa pienezza di grazia. La sua manifestazione era sincera presso Dio, perché l’esterno corrispondeva coll’interno; e presso gli uomini che Lo conoscevano, Lo osservavano e Lo ammiravano sempre più.

       Egli progrediva in sapienza. Si tratta qui della sapienza celeste; non della sapienza umana. Quanto alla conoscenza delle cose divine, Gesù Cristo fu sempre «pieno di verità» (Jo. 1, 14); aveva la pienezza della sapienza. Ma col progredire degli anni dava saggi sempre più chiari del Suo sapere celeste. Le Sue risposte avevano meravigliati i dottori presso il tempio di Gerusalemme, a dodici anni. I discorsi e le parole diventavano sempre più sapienti, davanti agli uomini. Dice S. Bernardo «Quello che qui si dice della sapienza e della grazia, si deve intendere


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non secondo la realtà, ma secondo quello che appariva».

 

      




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