Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(150) VITA DI NAZARETH – I
1.o Fu una vita di preghiera. In quella Santa Casa si pregava al mattino, alla sera, e lungo il giorno nelle ore che gli Ebrei destinavano alla preghiera: prima, terza, sesta, ecc. Di più si osservavano le grandi festività ebraiche: Pasqua, Pentecoste e Festa dei Tabernacoli; il sabato, poi, era giorno tutto consecrato alle pratiche del culto di pietà e di carità, nella sinagoga ed in casa. Pietà interiore: nella continua unione con Dio, frequenti giaculatorie, pensieri soprannaturali. Pietà esteriore; salmi, discorsi santi, cantici spirituali. La casetta era il più devoto santuario della umanità, ove tre SS. Persone gareggiavano nelle lodi al Signore con il Paradiso, gli Angeli ed i giusti riposanti nel seno di Abramo. Lode gioconda, lode piena, lode degna di Dio: mai il Signore aveva ricevute adorazioni, suppliche, ringraziamenti, riparazioni ed offerte così preziose. La preghiera è l’occupazione più importante della vita. L’uomo con essa raggiunge il suo fine, e fa andare al loro fine tutte le creature, come il pastore spinge nell’ovile tutte le pecorelle. Alla maggior gloria di Dio, alla santificazione dell’uomo.