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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(152)     VITA DI NAZARETH – III

 

       1.o  Il Figlio di Dio si incarnò per restaurare tutto quello che il peccato aveva rovinato. La restaurazione avvenne per mezzo degli esempi, della predicazione, della grazia.

       Restaurò l’individuo con l’esempio e l’insegnamento di una vita perfetta; restaurò la famiglia esercitando le virtù domestiche nella più santa famiglia; restaurò la società civile con i principii evangelici per una onesta vita sociale e col mostrarsi il più perfetto cittadino. Agli esempi ed all’insegnamento aggiunse la grazia.

       Consideriamo lo spirito di povertà di Gesù Cristo. Fu una povertà volontaria. Dice S. Paolo: «Essendo ricco si è fatto povero» (2 Cor. 8, 9). Egli è il creatore dell’oro e dell’argento che ha nascosti nelle viscere della terra. Egli, durante la vita pubblica cambiò l’acqua in vino; sfamò le moltitudini moltiplicando il pane e i pesci... Poteva, dunque, provvedere agiatezza e ricchezza a Sé ed alla famiglia Sua. Egli è il datore dei beni ai ricchi: «la benedizione del Signore fa i ricchi» (Prov. 10, 22).

 


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       Comprendiamo che le preferenze del Signore sono per la vita povera anche negli effetti.

 

      




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