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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - I

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(154)     INIZIO DELLA VITA PUBBLICA

 

       1.o  Arrivato all’età di trent’anni circa, Gesù lasciò la casa materna e paterna per cominciare il ministero pubblico.

       Consideriamo che Gesù ha consacrato trent’anni alla vita di raccoglimento ed all’esercizio del raccoglimento nelle preghiere e nelle virtù domestiche. Invece solo per tre anni esercitò il Suo ministero pubblico. Dieci parti, dunque, su undici, della Sua vita terrena. All’opera della nostra santificazione individuale, allo studio, alle virtù individuali bisogna dare la massima importanza. Occorre perciò accumulare nel cuore e nello spirito i tesori di sapienza e di grazia da riversare poi sulle anime con l’apostolato.

       Quando, però, viene l’ora designata dal Padre, Gesù lascia la santa intimità della vita con Maria, tronca la tranquillità della casa di Nazaret e coraggiosamente entra nel ministero pubblico: «Io devo occuparmi delle cose del mio Padre Celeste» (Lc. 2, 49). Se Dio chiama, ognuno deve lasciare quello che preferisce, fosse pure la contemplazione, e correre alle battaglie


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di Dio. Così fecero gli apostoli e tanti monaci come narra la storia.

       La vita mista in cui si associa la preghiera all’azione, è più perfetta. Allora si tratta di «tradere contemplata»; prima si considerano i divini insegnamenti per noi, poi si predicano ai fedeli.

 

      




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