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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(161) ZELO DI GESÙ – II
1.o Fu zelo soprannaturale, anzi divino; zelo prudente, zelo forte. Lo zelo deve essere soprannaturale nel suo principio e nel suo fine. Non per l’acquisto di una vana popolarità né per esibizione naturale, ma solo nasce dal vero amore di Dio e delle anime. Esso è infuso con la carità – essendo parte di essa – nei nostri cuori per opera dello Spirito Santo. Mira poi alla gloria di Dio e alla salvezza delle anime: con dedizione generosa e costante. Lo zelo di Gesù non era soltanto soprannaturale, ma divino. Il fine dell’Incarnazione era chiaro: «Propter nos homines et nostram salutem, descendit de coelis, et incarnatus est de Spiritu Sancto ex Maria Virgine et homo factus est»1. La spiegazione di quanto Gesù Cristo fece per gli uomini:
l’istituzione della Chiesa, dei Sacramenti, della Messa, con la predicazione, la passione, la morte, dove si può trovare? Nel Cuore Sacratissimo di Gesù che tanto amò gli uomini: «Cristo non cercò di piacere a se stesso» (Rom. 15, 3) «faccio sempre ciò che piace al Padre» (Jo. 8, 29).