Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione, SSP Apostolato dell’edizione IntraText CT - Lettura del testo |
Capo III
LE NECESSITÀ DEI TEMPI
Se in altri tempi l’apostolato dell’edizione poteva essere esercitato fruttuosamente mediante iniziative private, oggi queste iniziative, pur avendo gran merito, non sarebbero più sufficienti a fronteggiare l’avversario.
È infatti noto come i tempi nostri sono caratterizzati da un’organizzazione immensa di edizioni contrarie alla Chiesa, sia perché tutti gli avversari si servono dell’edizione, e sia perché gli ebrei, i massoni, i protestanti, i comunisti... forniscono ad essa mezzi economici fortissimi.
Occorre dunque contrapporre un’organizzazione larga, potente, di spirito antico e di forme moderne, ossia l’apostolato dell’edizione esercitato
non da iniziative particolari, ma da iniziative di carattere universale che dispongano di un esercito di soggetti preparati e che ne moltiplichino i frutti nel tempo e nello spazio, adattandolo ai bisogni delle anime.
Un apostolato così concepito richiede: ampiezza di dottrina, di influenza, di grazia; continuità di lavoro; intensità di zelo, di sacrificio; spirito di preghiera fervente.
Richiede insomma un esercito di persone che abbiano una vocazione, una formazione speciale, che agiscano in dipendenza dalla Chiesa e che pongano tutta la loro fiducia nella forza divina, la sola che può vincere le forze colossali degli avversari.
Un esercito così formato non può essere che un esercito di religiosi, i quali si propongano come fine speciale di esercitare l’apostolato dell’edizione.
L’idea non pare nuova, anzi pienamente conforme all’economia divina e alla tradizione della Chiesa.
Dio infatti suscitò in ogni tempo uomini e istituzioni conformi ai bisogni. Suscitò cioè religiosi di vita contemplativa, quando i cristiani si spandevano tutti in una vita di esteriorità troppo superficiale; religiosi dediti alla cura degli infermi, quando imperversavano le pestilenze; religiosi missionari, quando si manifestò universale
lo slancio verso le missioni estere, e ne furono aperte le vie.
E la Chiesa, fedele interprete dei disegni di Dio, nei secoli affidò sempre ai religiosi le opere generali, come ad esempio le missioni per gli infedeli, l’organizzazione della beneficenza nelle carestie e pestilenze, la cura delle crociate, i grandi studi che hanno preparato gli avvenimenti ed i momenti storici più decisivi, la redenzione degli schiavi, le grandi riforme, l’educazione della gioventù.
Dunque anche oggi devono aversi famiglie religiose per le necessità odierne. Dio e la Chiesa non cambiano stile.