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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - I IntraText CT - Lettura del testo |
(208) IL TRANSITO DI MARIA
1.o Il Signore esaudì gli ardenti desideri della SS. Vergine di unirsi eternamente a Lui.
L’accettazione della morte è grande merito come fu per Gesù Cristo; come lo è per ogni anima. Non poteva mancare a Maria. Anche qui ella fu assomigliata al Figlio suo.
Ma la sua morte fu molto diversa da la comune. Maria non morì per malattia o senilità; ma morì per amor di Dio.
La morte di Maria è chiamata sonno cioè dormizione; cioè un sonno divino sopravvenuto nel
luogo e nel tempo voluto da Dio; e che nella realtà di Dio era un destarsi, un risveglio nell’altra vita, in una visione beata. Significa: aprire gli occhi agli splendori della Patria, per cessare di veder le tristezze dell’esilio.
Quindi si tratta di un passaggio compiuto nell’amore. Ella aveva negli ultimi anni, specialmente, visioni e conversazioni celestiali; sempre più frequenti e più lunghe col suo Gesù e con il Paradiso. In quei momenti era più di là che di qua e della terra più nulla si occupava... finché, venuto il momento designato da Dio, non si risvegliò più... era lassù.