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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(237)     LA SANTA COMUNIONE - II

 

     1.o La Comunione è il cibo, l'alimento dell’anima. Il cibo si dà ai vivi e porta ristoro. L'Eucarestia aumenta la grazia nell'anima. Dice il Concilio di Trento: «Questo Sacramento porta quanto alla vita spirituale i buoni effetti che produce il pane quanto alla vita corporale: sostentando, accrescendo, riparando, dilettando».

     Sostenta, conferendo carità attuale ed abituale. «Chi mangia questo pane vive in eterno» (Jo. 6, 59). Per la grazia attuale l’uomo è preservato dal peccato, poiché per questo cibo diveniamo forti a superare le tentazioni. È un antidoto per cui veniamo preservati dai peccati gravi. Infatti questo Sacramento diminuisce la concupiscenza per l'affinità che si contrae tra la nostra carne e la carne di Gesù Cristo. Inoltre respinge gli attacchi dei demoni: essendo la rappresentazione della morte di Gesù Cristo che vinse satana; nella Comunione diveniamo terribili

 


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al demonio. Ancora: allontana gli scandali del mondo, poiché nella Comunione si ha luce alla mente e forza alla volontà, è il pane dei forti. «Il Corpo del Signor Nostro G. C. custodisca l'anima tua nella vita eterna». Scrive S. Bernardo: «Se alcuno non così frequenti, né così impetuosi sente i moti dell'ira, dell'invidia, della lussuria, deve riconoscere che ciò è effetto della Comunione».

 

    




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