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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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3.o Mediterò le parole di S. Giovanni Crisostomo: il pubblicano avendo accusati i suoi peccati, venne santificato; il fariseo avendo enumerato i suoi meriti, restò a mani vuote. Vedi quale danno reca la compiacenza delle opere buone, e quale vantaggio dà l'umile accusa. E con ragione; chi ricorda i propri meriti, esalta se stesso, e disprezza gli altri; ed il fariseo non sarebbe arrivato a dire: «Io non sono come tutti gli altri uomini (Lc. 18, 11); se non avesse ricordato i suoi digiuni e le decime. Invece il ricordo dei peccati abbassa il concetto di noi medesimi, ritiene nell'umiltà e per mezzo di essa conquista la divina benevolenza.

 

    




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