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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(264)     LA PREGHIERA – V

 

     1.o La seconda condizione della preghiera perché venga esaudita è la fiducia che talvolta dicesi anche fede, speranza, confidenza. L'Apostolo Paolo ci esorta: Accostiamoci, dunque con fiducia, al trono della grazia per ottener misericordia e trovar grazia per l'opportuno soccorso (Hebr. 4, 16).

     Dio è onnipotente: può fare quello che vuole; come creò tutte le cose che volle, in cielo, in terra, negli abissi. Dio è bontà, carità, misericordia; e così Egli ha amato il mondo da donare il Suo più gran tesoro, il Figlio Unigenito, affinché il mondo fosse salvo. E come con l'Unigenito non donò tutte le altre cose?

     Dio ha promesso di esaudire le preghiere: e, dice S. Agostino, chi promette è Dio Verità; non ci esorterebbe a chiedere se non volesse dare. Invece ci assicurò anche con giuramento di esaudirci.

     Dice S. Basilio: «Non hai pregato bene se

 


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hai pregato con il dubbio». E S. Bernardo: «L'olio della misericordia scorre solo nei vasi della fiducia». Infatti S. Tommaso dice che la preghiera merita le grazie per la carità; ma le grazie sono date secondo la fede e la fiducia.

 

    




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