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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
(285) S. STEFANO PROTOMARTIRE
1.o S. Stefano fu degno di essere scelto, su proposta e testimonianza del popolo, come diacono. Era pieno di fede e di Spirito Santo. Era operatore di molti miracoli nella Chiesa di Gerusalemme. Meritò di essere il primo nella gloriosissima schiera dei cristiani che testimoniarono la loro fede con il sangue e la vita. Soprattutto era un cuore acceso di amore per Dio e per le anime.
Giovane innocente, pieno di ardore, si era dato tutto a Gesù Cristo; splendeva fra tutti per la sua calda pietà, per la santità dei suoi costumi, per la carità verso i poveri. Egli fece tali prodigi e sì grandi miracoli che i giudei di cinque diverse sinagoghe, se ne preoccuparono vedendo crescere sempre più, per il suo zelo, i seguaci di Gesù Cristo. Lo citarono, perciò, innanzi al Sinedrio.
Il Divin Maestro aveva rimproverato ai Giudei di aver uccisi e lapidati i profeti. Stefano, a sua volta, dichiara loro che avendo crocifisso il Cristo, essi si sono mostrati degni dei loro padri che lapidarono gli inviati di Dio. Essi però non potevano resistere alla sapienza ed allo Spirito
che parlava in lui. Parlando si accendeva: e gli astanti vedevano la sua faccia trasformata come fosse un angelo. Ma non si arresero: bensì molti del Concilio digrignavano i denti per rabbia contro di lui.