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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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Preghiera. – Signore Gesù Cristo, che assoggettandoTi a Maria e Giuseppe, con ineffabili virtù consecrasti la vita domestica, fa’ che per aiuto di entrambi, ci modelliamo sugli esempi della Tua santa Famiglia e ne conseguiamo la compagnia per l’eternità.

     Quanti hai alimentati con i celesti Sacramenti fa’, o Signore Gesù, che imitiamo constantemente gli esempi della sacra Famiglia, affinché nell’ora della nostra morte ci Venga incontro la gloriosa Vergine Tua madre col beato Giuseppe; e per Te meritiamo di venir ricevuti Nell’eterna dimora.

     «È dolce, dice Leone XIII, per noi ricordare la piccola casa di Nazaret e l’umile esistenza che vi si conduce, è più dolce celebrare la vita oscura di Gesù. Là il fanciullo divino imparò l’umile mestiere di Giuseppe e nell’ombra crebbe e fu felice di essergli compagno nei lavori di falegname. Il sudore, egli dice, scorra su le mie membra, prima che il sangue le bagni; che questa fatica di lavoro serva di espiazione per il genere umano. Vicino al divino fanciullo è la tenera madre; vicino allo sposo è la sposa devota, felice di poter sollevare le pene agli affaticati con cura affettuosa. O Voi, che non foste esenti


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dalle pene e dal lavoro, che avete conosciuta la sventura, assistete gli infelici che la indigenza affligge e che lottano contro le difficoltà della vita.

 

 

 

    




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