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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(295)     DOMENICA V DOPO L’EPIFANIA

      1.o Il tratto di Vangelo ci insegna a considerare l’andamento morale del mondo da un punto di vista altissimo e nella luce di un orizzonte larghissimo: Il tempo e l’eternità.

Dice infatti: «In quel tempo Gesù propose loro questa parabola, dicendo. Il regno dei cieli è simile ad un uomo che seminò del buon seme nel suo campo. Ma nel tempo che gli uomini dormivano venne il suo nemico a seminare del loglio nel campo e se ne andò. Come poi il seminato germogliò e granì, allora apparve anche il loglio. E i servi del padrone di casa andarono a dirgli: Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai dunque c’è il loglio? Ed egli rispose: Qualche nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi che andiamo ad estirparlo? Ma egli: no, che, cogliendo il loglio, non estirpiate con esso i1 grano. Lasciate che l’uno e l’altro crescano fino alla mietitura: e al tempo della messe dirò ai mietitori: raccogliete prima il loglio e legatelo in fasci per bruciarlo; il grano, poi, riponetelo nel mio granaio» (Mt. 13, 24-30).

    




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