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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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2.o Gesù Cristo soddisfece per i nostri peccati. Per ogni specie di peccato. Egli sofferse ogni specie di dolori. «Il Cristo, dice S. Paolo, ci redense pendendo dalla croce, perché la benedizione promessa ad Abramo fosse comunicata ai

 


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gentili; e così noi riceviamo mediante la fede la promessa dello Spirito», cioè lo spirito di adozione promesso ad Abramo. Gesù Cristo parla spesso della Sua passione, morte e risurrezione; onde i discepoli comprendano che Egli è il Salvatore. Ma per essi la cosa era oscura; perciò Gesù Cristo operò un prodigio che confermò quanto predicava; e mostra come sia la fede in Lui, che salva.

     La fede poi deve essere, come spiega San Paolo nell'epistola, unita alla carità. E questa carità è necessario che sia paziente, benefica; operosa, in una parola, Fede e carità ci preparano la eterna visione e felicità del cielo.

     Nutrire la fede mediante la preghiera e l'esercizio delle opere è la vita del cristiano. Uomini che vivono di massime del mondo, che ragionano come la vita futura non esistesse, che operano come se tutto dipendesse dall'uomo e non vi fosse una Provvidenza... sono dei razionalisti, dei materialisti, dei mondani, degli atei pratici; ma cristiani no. Forse si chiameranno cristiani, avranno il battesimo, ma non hanno la vita cristiana; non hanno la gioia, il conforto, la speranza del cristiano.

 

    




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