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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o «Emendiamoci dai nostri peccati commessi per ignoranza, affinché, sorpresi improvvisamente dalla morte, non abbiamo da cercare tempo di penitenza senza trovarlo». Ecco l'epistola, tratta da Gioele: «Convertitevi a me con tutto il vostro cuore, nel digiuno, nelle lacrime, nei sospiri. Lacerate i vostri cuori e non le vostre vesti; tornate al Signore Dio vostro, che è benigno e misericordioso, paziente e ricco di clemenza, e ci pensa molto prima di castigare. Chi sa che non cambi e perdoni, e non lasci dietro a sé la benedizione pel sacrificio e la libazione al
Signore Dio vostro? Suonate la tromba in Sion, pubblicate il digiuno, convocate l'adunanza, radunate il popolo, purificate la riunione, convocate gli anziani; fate venire i fanciulli e i lattanti, lo sposo novello lasci il suo letto e la novella sposa il suo talamo. Tra il vestibolo e l'altare i sacerdoti piangano i ministri del Signore, e dicano: Perdona, o Signore, perdona al Tuo popolo, non abbandonare la Tua eredità all'obbrobrio, non la render serva delle nazioni; che non si dica tra i popoli; Dov'è il loro Dio? Il Signore ha mostrato zelo per la sua terra ed ha perdonato al Suo popolo. Il Signore ha risposto e ha detto al Suo popolo: Ecco che io vi manderò il frumento, il vino e l'olio, e ne avrete in abbondanza, e non vi farò più essere l'obbrobrio delle genti: dice il Signore onnipotente» (Joel. 2, 12-19).