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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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2.o Era vicina la Pasqua, dice il Vangelo; e non a caso. Nella Pasqua Gesù risorge; e le anime sono invitate a risorgere dal peccato e partecipare con la Comunione alla vita di Gesù risorto.

     Pochi pani nutrirono 5.000 uomini; un solo pane eucaristico nutre tutti i cristiani che lo vogliono ricevere: «Io sono il pane di vita»

 


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(Jo. 6, 35). «Questo è il pane disceso dal cielo; e, chi ne mangia, non morrà» (Jo. 6, 50).

     Gesù moltiplicò il pane per sfamare quella turba. Lo seguiva infatti da giorni per udirne la parola; e le provviste erano esaurite. Questa fame della parola di Dio meritò di venir saziata da Gesù Cristo; ma Egli saziò pure la fame materiale dando il cibo naturale per il corpo; preannunziando il cibo eucaristico. Tre pani sono da chiedersi al Signore nella formula: «Dà a noi, il pane quotidiano» (Mt. 6, 11) e cioè la parola di Dio, il cibo eucaristico, il pane per il corpo. Non mancherà agli uomini questo, per la Divina Provvidenza, se gli uomini cercheranno anche l'alimento dell'anima e l'alimento dello spirito. Gli individui, le famiglie, le comunità, le nazioni, l'umanità che cerca questi due elementi avrà pure il primo, come di soprappiù. Dolorosamente: si cerca a Dio il pane, ma non si dice prima «sia fatta la Tua volontà, venga il Tuo regno (eucaristico)» (Mt. 6, 10).

 

    




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