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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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3.o Gesù Cristo è il gran Pastore. Dice San Gregorio che Egli ha data la vita per le pecorelle, per convertire in nutrimento di esse il Suo

 


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corpo ed il Suo sangue, per mezzo dell’Eucaristia. «Cognoverunt Eum in fractione panis»1 (Lc 24, 35). Le vere pecorelle arrivano fino alla Comunione; alla balaustra si distinguono i cristiani che vivono la vera vita soprannaturale, dai cristianelli di nome e di apparenza.

     Il Papa è costituito il Pastore Vicario da Gesù Cristo, Egli ha potere su tutta la Chiesa. Egli nutre tutto il grande gregge in cui sono pecorelle ed agnelli. Al Papa occorre prestare fede, poiché è infallibile maestro di verità; occorre prestare obbedienza, giacché ha potere di giurisdizione su tutti e singoli i Vescovi e fedeli; occorre essere uniti al Papa, giacchè è l’anello che ci congiunge a Gesù Cristo; e rotto questo anello, tutta la catena di beni cade.

     Il Parroco è il Pastore particolare, che sotto il Vescovo di una Diocesi, governa una popolazione. Sentire il Parroco; obbedire e seguire l'indirizzo del Parroco; prendere parte alle funzioni e ricevere i Sacramenti nella Parrocchia.

     Per il Papa, per i Vescovi, per il Parroco, pregare; dare aiuto morale e forse anche materiale; assecondare gli ardenti desideri che si faccia un solo ovile sotto un solo pastore.

 

    




1 “Lo riconobbero nello spezzare il pane”.




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