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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Il metodo dell’apostolo dell’edizione

La meditazione alla quale l’apostolo deve tendere è senza dubbio quella unitiva,1 nella quale l’anima si congiunge intimamente e abitualmente a Dio nell’amore. Ma poiché questa dipende da Dio, ed è, in via ordinaria, frutto della meditazione purgativa ed illuminativa, l’apostolo si eserciterà in esse, seguendo uno dei tanti metodi poiché, se nell’unitiva ha molto campo il lavorio della grazia, in queste è di somma utilità l’industria personale.

Potrà, in pratica, seguire indifferentemente qualunque metodo buono che giudicherà utile per l’anima sua. La preferenza sia tuttavia per il metodo «via, verità e vita».

Anche questo metodo, come gli altri, comprende: preparazione, corpo e conclusione.

La preparazione remota è lo studio della religione nelle sue tre parti: fede, morale e culto; la prossima (come per gli altri metodi) è nella previsione della sera e del mattino su ciò che sarà l’argomento della meditazione; la immediata comprende gli atti preparatori: preludi e preghiere, e cioè: richiamo della verità da meditare, composizione del luogo per mezzo dell’immaginazione, proposito generale di trar


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profitto, domanda di grazia speciale conforme al soggetto.

Gli atti preparatori riusciranno molto utili se si ricorrerà ad episodi evangelici adatti all’argomento. Ad esempio: richiamando alla memoria il tratto che ci presenta Maria Maddalena modello dell’anima meditativa: ci si immaginerà di essere al suo posto, di vedere il Maestro Gesù che bussa al castello (simbolo dell’anima). Ci si studierà d’imitare la pia donna nella sua attenzione, nel far tesoro di tutte le parole del Maestro, nell’interessamento ad interrogarlo, nel suo dolore, nella sua buona volontà.

A volte si potrà immaginare di trovarci soli a soli con Gesù, parlargli intimamente, consegnargli la mente, il cuore, la volontà, e tutto se stesso perché ne faccia quanto crede. Così ci si disporrà a mantenersi in dolcissima conversazione con Lui per tutta la meditazione. Potranno pure giovare esempi della vita della Madonna, dei Santi e il raffigurarsi di essere in qualche luogo o circostanza particolare, come sul letto di morte, alla porta del cimitero, sull’orlo dell’inferno, ecc...

Il corpo della meditazione, si divide in tre parti: verità, via e vita, o anche via, verità e vita, delle quali le prime due dovranno occupare ognuna metà il tempo della terza (es. se la


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terza durerà 12 minuti, la prima e la seconda dureranno sei per ognuna).

I parte - Verità. – Vi predomina l’esercizio della mente.

Dopo aver letto il brano che si vuol meditare, si farà lo sforzo di convincersi su quanto si è letto affinché la verità rifulga agli occhi dell’intelletto.

II parte - Via. – È l’esercizio della volontà. Comprende tre parti. La prima è una considerazione viva e molto particolare sull’insegnamento del divin Maestro in riguardo alla verità meditata.

Segue il confronto della propria condotta sull’esempio di Gesù e si avrà così l’esame di coscienza il quale deve essere particolare e sincero, riguardare il passato, promettere per il presente e provvedere per l’avvenire.

L’esame finisce nella terza parte che è data dal proposito per la giornata. Proposito pratico, personale, in relazione a quello degli ultimi esercizi spirituali o dell’ultimo ritiro mensile: cioè quello che forma l’oggetto dell’esame particolare.

III parte - Vita. – È la più lunga. L’anima si esercita in affetti ed in caldi colloqui con Dio e con la Ss. Vergine; prega per ottenere luce onde approfondire quanto meditato, per


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ottenere forza di volontà e l’aiuto soprannaturale necessario per la pratica dei propositi formulati.

Questa preghiera sarà molto libera e conforme alle disposizioni particolari dell’anima. In caso di aridità o di distrazione si potrà recitare qualche preghiera comune, qualche mistero di rosario, le litanie della Ss. Vergine, il Miserere, ecc.2

Alle tre parti del corpo segue la conclusione, che è un breve esame sopra la meditazione fatta. Esame seguito da tre atti: chiedere perdono a Dio per le negligenze commesse durante la meditazione; ringraziare per le grazie e buone ispirazioni ricevute, raccogliere un mazzolino o pensieri spirituali da ricordare durante la giornata, nell’esame particolare del mezzogiorno e in quello della visita al Ss. Sacramento.

 




1  Si danno generalmente tre specie di meditazione: purgativa, illuminativa, unitiva, secondo i tre gradi omonimi della vita spirituale.



2  Volendo invertire l’ordine, e cioè far precedere la «via» alla «verità», secondo l’espressione evangelica «Via, Verità e Vita», si considererà prima l’esempio di Gesù Cristo e dei Santi in riguardo alla verità proposta per la meditazione. Quest’esempio appare come una via tracciata fuori di noi, che ci è messa dinnanzi perché la percorriamo passo passo.




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