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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Falsi profeti sono i compagni, i maestri, i capiscuola, i giornali cattivi. Lusingano, adescano con belle maniere, ma nascondono le loro maliziose mire e il loro cuore perverso: pelli di pecora, animo di lupi rapaci. Vi è chi parla bene, ma opera male. Prima di voler togliere la pagliuzza da l'occhio del fratello, levino la trave dal loro. Il mercenario non è il buon pastore. Lo scrittore che lusinga il lettore, non osserva i diritti della verità.
Dai frutti si conosce la pianta: il grano non raccoglie da l’ortica ne l’uva da le spine; né il fico dai rovi. Se vi affacciate ad un pozzo e sentite un odore ributtante, giudicate che là entro vi è dell'acqua putrida. Così se da una bocca escono parole maliziose, siete certi che il cuore è guasto; poiché «dal cuore vengono i cattivi pensieri, i furti, gli adulterii» (Mt. 15, 19). La cattiva condotta, i disordini, il peccato scoprono
la radice cattiva; la buona condotta, la vita virtuosa, le azioni buone dimostrano una radice sana.
Forse che davanti a Dio basta la fede? Basta qualche preghiera? Vuote invocazioni? No, occorre invece adempiere la divina volontà; occorre compiere le opere. «Chi farà la volontà del Padre, questi entrerà nel regno dei cieli» (Mt. 7, 21). Ogni giorno il divino volere.