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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
(329) DOMENICA IX DOPO PENTECOSTE
1.o Corrispondere alle grazie di Dio e temere i castighi riservati agli ostinati: sono i due frutti da ricavarsi dalla S. Messa di oggi. Il Signore è Padre buono, che ci segue con tanta bontà: ci vuole salvi; ci vuole santi. Ma guai a chi si fa sordo ai Suoi inviti ed ispirazioni.
Nessun popolo fu più favorito da Dio di Israele, chiamato il popolo eletto per eccellenza. Nessuna città di Israele ebbe più cure da parte del Salvatore di Gerusalemme, Israele si ostinò;
Gerusalemme fu sorda agli amorosi inviti di Gesù; e ne prepararono la crocifissione e la morte.
Ma ecco il il Vangelo di oggi:
«In quel tempo: essendosi Gesù portato vicino a Gerusalemme e scorgendo la città, pianse su essa, dicendo: Oh! se in questo giorno avessi conosciuto, anche tu, quello che occorreva per la tua pace...; ma tutto ciò è ormai nascosto ai tuoi occhi. Perciò verranno dei giorni per te, quando i tuoi nemici ti circonderanno con trincee e assiederanno e angustieranno te da ogni parte; e getteranno a terra te e i tuoi figli che abitano in te, e non lasceranno in te pietra su pietra, poiché non hai conosciuto il tempo in cui sei stata visitata. Ed entrato nel tempio, cominciò a cacciare quanti lì dentro vendevano e compravano, dicendo loro: Sta scritto: la mia casa è casa di preghiera. Voi invece ne avete fatta una spelonca di ladri. E ogni giorno insegnava nel tempio» (Lc. 19, 41-47).