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Giacomo Alberione, SSP
Brevi meditazioni - II

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(344)     DOMENICA XXIV DOPO PENTECOSTE

 

     1.o L'anno ecclesiastico-liturgico si inizia con la prima domenica di avvento e termina con la presente domenica dopo Pentecoste. In entrambi, il Vangelo ci parla del giudizio universale: perché la fine deve essere la prima cosa da tenere in mente per orientare la giornata terrena ed ancora la storia del mondo. Gesù Cristo, Supremo Giudice, dirà allora l'ultima parola, la sentenza definitiva, infallibile e conclusiva, sopra la nostra vita e su tutti gli uomini, considerati individualmente e socialmente come parte dell’umanità.

     Ecco il Vangelo: «In quel tempo disse Gesù i suoi discepoli: Quando vedrete l'abominazione della desolazione predetta dal Profeta Daniele, posta nel luogo santo – chi legge vi ponga mente – allora chi sarà in Giudea fugga ai monti, chi sulla terrazza non scenda a prendere qualche cosa di casa sua, e chi e nel campo non torni a prendersi la veste. E guai alle donne gravide e allattanti in quei giorni. Pregate che la vostra fuga non debba venir d'inverno o di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande, quale non fu dal principio del mondo fino ad ora, né mai vi sarà. E se non fossero abbreviati quei giorni, non scamperebbe anima viva; ma saranno accorciati in grazia degli eletti. Allora se uno vi dirà: Ecco qui, ecco là il Cristo non date retta, perché sorgeranno dei

 


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falsi Cristi e dei falsi profeti che fanno miracoli grandi e prodigi da sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. Ecco ve l'ho predetto. Se adunque vi diranno: ecco è nel deserto non v'andate; ecco è nell'interno della casa, non date retta; perché come il lampo esce da levante e guizza fino a ponente così pure sarà la venuta del Figlio dell’uomo. Dove sarà il corpo, ivi si raduneranno le aquile. Or subito dopo la tribolazione di quei giorni s'oscurerà il sole, la luna non darà più la sua luce e cadranno le stelle dal cielo e le potenze dei cieli tremeranno. Allora comparirà nel cielo il segno del Figlio dell'uomo e piangeranno tutte le nazioni della terra, e vedranno il Figlio dell'uomo venir sulle nubi del cielo con gran potenza e gloria. E manderà i Suoi angeli, che a grande voce di trombe raduneranno i Suoi eletti dai quattro venti, da un'estremità all'altra del cieli. Dal fico imparate la similitudine. Quando il suo ramo si fa tenero e mette le foglie sapete vicina l'estate. Così, anche voi quando vedrete tutte queste cose sappiate che Egli è alle porte. In verità vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto ciò avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Mt. 24, 15, 35).

 

    




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