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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Breve è la vita umana, ma in essa l'uomo costruisce la sua eternità: breve è la storia umana, ed essa si conchiuderà, come la vita di ogni individuo, per una catastrofe finale. Tutti gli uomini e le nazioni in questo mondo per Divina
Provvidenza e Volontà sono ordinati a formare il regno di Cristo e di Dio, per mezzo della Chiesa Cattolica. Il mondo presente poi, secondo l'attuale ordinamento avrà fine per una conflagrazione universale, di fuoco, e sarà mutato in un altro.
L'uomo sulla terra è libero, Dio gli comunica la propria volontà, ma non gliela impone. Ma, alla fine, Gesù Cristo pronunzierà la Sua sentenza: servo buono, servo cattivo, secondo che ciascuno avrà meritato. «Venite, o benedetti», oppure, «andate, o maledetti» (Mt. 25, 34-41). Chi risorgerà splendente e chi obbrobrioso; chi sarà alla destra e chi si troverà alla sinistra; chi porterà a vista di tutti impresse le opere buone e chi il peccato, chi sentirà l'invito al premio e chi la condanna alla pena.
Io devo chiedere al Signore una viva fede in queste verità; la risurrezione della carne: il giudizio finale, il paradiso beatifico, l’inferno eterno.
Devo dedurne le conseguenze per la mia vita; e per la vita familiare, civile, sociale e cristiana. Tutti siamo soggetti a questo Dio, alla Sua legge eterna, a Gesù Cristo, alla Chiesa che è il Cristo vivente.
Devo chiedere la grazia di poter vivere secondo Dio e secondo Gesù: che soli hanno il potere sull'uomo e sulla società, che soli danno la sanzione eterna.