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Giacomo Alberione, SSP
Apostolato dell’edizione

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Esame particolare

È la grande arma di un vero combattimento intrapreso allo scopo di vincere se stessi su di un punto ben determinato. Mira ad un difetto da correggere o ad una virtù da coltivare. Perché riesca utile è necessario attenersi ad alcune regole circa la scelta del soggetto e il modo di farlo.

Scelta del soggetto – In linea ordinaria conviene mirare al difetto predominante (uno dei sette vizi capitali od una sua manifestazione) sforzandosi di vincerlo e sostituirlo a poco a poco con la virtù opposta.

Per rendere più completo il lavoro, più facile e più sicuro il progresso, è necessario formularsi un programma pratico che impegni tutte le facoltà principali: intelletto, volontà, sentimento. Dovendo, ad esempio, fissare l’esame particolare sulla carità verso Dio, il programma comprenderà le tre parti seguenti:

1. Esercizio della mente. Persuadersi intimamente dei principi sui quali si basa la carità verso Dio, ossia: Dio è principio, reggitore e fine di tutte le creature, alle quali egli, sommo ed essenziale Bene, ha comunicato tutto il bene che possiedono. A Dio perciò deve essere rivolto l’amore delle creature, il nostro amore. Tutte le altre cose si devono amare in lui e per lui.


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2. Esercizio della volontà. Prefiggersi di acquistare, sull’esempio di Gesù Cristo, la costante gioiosa uniformità alla volontà divina. Uniformità alla volontà di Dio significata, ossia obbedienza ai comandamenti e ai precetti della Chiesa, ai consigli evangelici, alle ispirazioni della grazia, e per i religiosi alle Costituzioni e alle Regole. Uniformità alla volontà di Dio di beneplacito, ossia sottomissione a tutti i provvidenziali avvenimenti voluti o permessi da Dio per il maggior bene e principalmente per la propria santificazione.

3. Esercizio del cuore. Proporsi di acquistare il massimo grado possibile d’unione con Dio attraverso i seguenti mezzi: vedere in tutto il creato solo e sempre il riflesso della Bontà divina e quindi servirsi di esso come di un mezzo per ascendere a Dio; distaccarsi da sé e da ogni affetto naturale e costruire in se stessi come una celletta nella quale si trova, si ama Dio e si parla cuore a cuore con Lui, in attesa dell’amplesso eterno del cielo.

Modo di farlo. L’esame particolare abbraccia tre tempi: al mattino, durante la Visita al Ss. Sacramento, alla sera.

Nel tempo del mattino (appena desti) si fa il cosiddetto «esame preventivo», che comprende quattro atti essenziali: precisare chiaramente il soggetto di lotta per la mattinata; prevedere


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le occasioni; determinare di vincersi in ciascuna di esse; invocare la luce e la forza divina. È cosa breve: bastano due o tre minuti.

Durante la Visita al Ss. Sacramento si fa l’esame particolare propriamente detto, che deve durare venti minuti. Si divide in cinque punti, come l’esame generale, ossia: ringraziamento, preghiera per conoscere e detestare le proprie colpe, ricerca delle mancanze e verifica del progresso, pentimento, proponimento. Precedono due atti preparatori e segue un atto di chiusura.

Gli atti preparatori mirano ad eccitare al raccoglimento e a prendere di mira il proprio esame. Comprendono l’esercizio della presenza di Dio e una preghiera iniziale. L’esercizio della presenza di Dio consiste nel mettersi sotto l’occhio di Dio ed eccitarsi ad un vivo sentimento di umiltà e di confusione.

La preghiera iniziale consiste nel domandare brevemente a Dio la grazia di poter fare bene l’esame attuale. Dev’essere una preghiera fervente.

Ringraziamento. Ringraziare Dio in particolare e minutamente di tutte le grazie elargiteci dopo l’ultimo esame. Ringraziarlo specialmente per la bontà con cui ce le ha fatte.

Preghiera. Concentrare tutta l’attenzione sul soggetto dell’esame particolare e implorare


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l’aiuto divino per ricordare quante volte si è mancato ed avere la forza di correggersi.

Esame. Consiste nel ricercare le mancanze, segnare il numero e confrontarlo con quello degli esami precedenti. Per cercare le mancanze occorre chiedere a se stesso conto esatto del punto speciale sul quale si è proposto di correggersi e di migliorarsi.

In pratica è consigliabile l’uso di un questionario pratico che rivolga domande esplicite e particolari sul programma di lavoro quale è stato sopra esposto. Per non incorrere nell’errore di generalizzare è utile scorrere ora per ora od azione per azione, sempre nel medesimo ordine, e fare un calcolo chiaro, esatto, curando di evitare eccessi di ottimismo e di pessimismo.

Il risultato si scriva su di un taccuino apposito. Questo serve per ricordare più facilmente e per poter fare i confronti che devono essere fatti in questo modo: il resoconto dell’esame di mezzogiorno si confronta con quello della sera, quello di un giorno con quello di un altro. Si confrontino i risultati settimanali, mensili ed annuali e si manifestino al proprio direttore spirituale. I confronti stimolano l’ardore, i resoconti tengono costanti nella lotta, danno modo di avere una guida sicura.

Pentimento. Detestare con tutta l’anima le


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proprie mancanze ed eccitarsi al dolore come si fa per la confessione. Terminare con la recita dell’atto di dolore, di un salmo penitenziale o con la meditazione di qualche stazione della Via Crucis.

Proposito. Ha due scopi: espiare ed emendarsi. Espiare con opere di penitenza, badando di imporsene qualcuna per le proprie mancanze al fine di smorzare l’amore al piacere, fonte di peccato.

Emendarsi precisando il soggetto di lotta, prevedendo le occasioni e scendendo a decisioni particolari di vincersi in ciascuna di esse. Si starà attenti a rimuovere sollecitamente la presunzione, che, inducendo a far troppo assegnamento sulla propria buona volontà e sulla propria energia, priverebbe di molte grazie ed esporrebbe a nuove imprudenze e a nuove cadute. Ci si appoggerà invece fiduciosamente sull’onnipotente e infinita bontà di Dio sempre pronto a venire in aiuto di chi ha coscienza della propria incapacità. Ad implorare questo divino aiuto si termina con l’atto finale che consiste in una preghiera tanto [più] umile e premurosa quanto più diffidenti ci ha resi la vista dei propri peccati.

Oltre al modo esposto che è più conforme al metodo suggerito da Sant’Ignazio, se ne


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possono esporre altri più corrispondenti al metodo «via, verità e vita», quali:

1. Dopo l’atto di fede nella presenza di Dio e le preghiere preparatrici:

a) riconoscere i benefici del Signore, fare atti di gratitudine e di ringraziamento, chiedere grazie di conoscere se stessi e sentire l’orrore dei propri difetti e delle proprie mancanze.

È la parte della «verità» (5 minuti).

b) Esame propriamente detto con la ricerca, il pentimento, il proposito.

È la parte di «via» (10 minuti).

c) Preghiera abbondante.

È la parte di «vita» (4 minuti).

Chiudere col Pater e con la preghiera Cara e tenera 2 (1 minuto).

2.Dopo l’atto di fede nella presenza di Dio e preghiera preparatoria (1 minuto):

a) Riconoscere i benefici di Dio e ringraziare; chiedere a Dio di conoscerci e riformarci; ricercare le cadute, i propri difetti e riconoscerli umilmente.


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È la parte della «verità» (7 minuti).

b) Atto di pentimento e proposito.

È la parte della «via» (8 minuti).

c) Preghiera abbondante.

È la parte della «vita» (4 minuti).

Pater, Cara e tenera... (1 minuto).

3. Con l’atto di fede nella divina presenza e la preghiera preparatoria, ringraziare Iddio e chiedergli la grazia di conoscersi, di pentirsi e di proporre (4 minuti).

Quindi dedicarsi all’esame propriamente detto:

a) Ricerca delle mancanze (8 minuti).

b) Pentimento e propositi (8 minuti).

c) Preghiera (4 minuti).

Terminare col Pater e Cara e tenera... (1 minuto).

Oltre il tempo del mattino e della Visita al Ss. Sacramento (che si consiglia possibilmente a metà circa della giornata), l’esame particolare ha ancora il tempo della sera.

Non si tratta qui di un esame a sé, ma di un punto importante dell’esame generale: un punto tuttavia che deve riassumere in breve tutti gli atti dell’esame particolare della Visita al Ss. Sacramento.

Oltre i tre tempi esposti per l’esame particolare, ve ne sono altri secondari come il mezzogiorno,


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il suono dell’Ave Maria, il suono delle ore, il cambiamento di occupazione... Tanti punti di riferimento per un rapido esame sul proposito che aiutino a tenere sempre la propria anima fra le mani, e assicurino un vero progresso spirituale.

 




2  Cara e tenera mia madre Maria, tenetemi la vostra santa mano sul capo, custodite la mia mente, il mio cuore, i miei sensi perché non m’imbratti di peccato; santificate i miei pensieri, affetti, parole ed azioni perché possa piacere a Voi ed al vostro Gesù e Dio mio, e giunga al santo paradiso con Voi. Gesù e Maria, datemi la vostra santa benedizione. In nome del Padre, e del Figliolo e dello Spirito Santo. Così sia.




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