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Giacomo Alberione, SSP Brevi meditazioni - II IntraText CT - Lettura del testo |
2.o Imitare i Santi. Essi furono uomini come noi. Passarono in mezzo a molte tentazioni, difficoltà e pericoli, quali incontriamo noi. Ma o conservarono l'innocenza; oppure si lavarono in una conveniente penitenza; e così uscirono da questa vita nel santo amor di Dio. Molti furono subito ammessi al gaudio eterno; altri passarono prima a purificarsi dalle ultime reliquie del male in purgatorio.
Fra di essi vi è una stragrande diversità di meriti e di gloria: «Ogni stella differisce dall'altra
per splendore», ma sono tutti bellissimi e felici. Chi si distinse più nella carità, come il Santo Cottolengo e S. Vincenzo de’ Paoli; chi spicca maggiormente per lo zelo, come S.Francesco Saverio e S. Giovanni Bosco; chi è caratterizzato dall'amor di Dio, come S. Francesco d'Assisi ed il Santo Curato d'Ars. S. Luigi per la purezza, S. Alfonso per la guida delle anime S. Corrado da Parzan per l'umiltà e S. Teresa del Bambino Gesù per la semplicità: sono però tutti imitabili. Vi sono anche quelli che rifulsero per un complesso di virtù come San Pietro, San Paolo, San Giovanni, il Battista ecc. Ma in qualche misura possiamo seguirli, imitarli. I giovani possono proporsi come modello S. Luigi Gonzaga; i padri di famiglia, S. Giuseppe; le madri, S. Anna; i sacerdoti, S. Alfonso de’ Liguori; ecc.