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Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
A chi deve rivolgersi questa cura d’anime? – Non vi può essere dubbio nella risposta: a tutti coloro che sono chiamati al cielo, a tutti coloro cui gli apostoli ed i loro successori vennero
mandati, cioè a tutti gli uomini. Qui non vi può essere distinzione di classi, di età, di condizioni: omnibus debitor sum,14 ha da dire ogni sacerdote con san Paolo. – Che se il dovere di trattare gli interessi spirituali di tutte le anime indistintamente incombe su tutti in generale i sacerdoti, si può ben dire che in modo particolarissimo spetta al parroco. – Che se il sacerdote nella Ordinazione sacra impegnò le sue forze, la sua intelligenza, il suo tempo, la sua vita per le anime in generale, si deve dire che il parroco anche ex justitia assunse quest’obbligo. E l’assunse per le anime tutte che compongono la sua determinata parrocchia. Tutte queste anime indistintamente hanno diritto d’avere in lui un padre, un amico, un maestro, un pastore zelante. Tutte: non solo il pusillus grex15 di anime pie, i già convertiti: ma anche la massa lavoratrice che suda da mane a sera, così spesso abbandonata nelle mani dei sovversivi, nelle officine e nei campi: ma anche il ceto colto che d’ordinario vien ritenuto come naturalmente avverso alla religione: ma anche i peccatori più induriti, che tante volte il sacerdote s’abitua a mettere, direi irremissibilmente, nella massa dei dannati; ma anche i poveri più disgraziati da cui si rifugge, mentre Gesù Cristo li avrebbe cercati di preferenza: ma anche i commercianti, gli impiegati governativi, gli studenti, i cosìdetti signori ecc., tutti.
Che se una preferenza si dovesse pur fare sarebbe quella di Gesù Cristo, che lascia le novantanove pecorelle16 per correre dietro l’unica smarrita: sarebbe quella del medico17 che cura anzitutto i mali più gravi: Venit18 salvum facere quod perierat. Il che significa che ai peccatori, al ceto operaio, agli indifferenti il parroco di preferenza dovrebbe dedicare cœteris paribus19 il suo tempo, le sue fatiche, la sua vita.