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Giacomo Alberione
Donna associata

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[Tre eroine bibliche]

Il primo gruppo è quello che ci viene offerto dalla Sacra Scrittura nell’Antico Testamento: è impossibile leggerla e non sentire la verità di quelle parole: La donna forte è più preziosa dei tesori portati dalle estremità più lontane del mondo...1 Eppure la donna non era ancora stata elevata a quella dignità che le portò la legge di perfezione! Ciò non ostante ella non solo in famiglia, ma anche fuori di essa esercita la sua missione: Ester, Debora, Giuditta,2 sono i tre esempi classici, intorno a cui fan corona migliaia di altri. – Ester, non tanto per la sua bellezza, quanto per le sue virtù era piaciuta e stata assunta al trono da Assuero. Aman, ministro del re, crudele e nemico degli Ebrei, aveva ottenuto dal sovrano un decreto per la strage generale di questi.

Ester, avvisata da Mardocheo, ordinò a tutti penitenze e preghiere: quindi si presentò al re


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e coi suoi modi ne guadagnò il cuore talmente, che non solo liberò da certa morte il suo popolo, ma in seguito venne mandato al patibolo lo stesso Aman.

Gli Ebrei avevano peccato e Dio li aveva castigati, dandoli nelle mani di Iabin, re dei Cananei: e dura era quell’oppressione. Ma viveva allora una profetessa di nome Debora, cui volentieri ricorrevano per consiglio gli Ebrei. Costei ordinò a certo Barac di adunare 10.000 combattenti, quindi venne con lui al campo e ordinò di ingaggiare la battaglia. L’esercito nemico, sebben numerosissimo e benissimo armato, fu pienamente sconfitto: lo stesso capitano Sisara venne ucciso da Giaele,3 altra donna ebrea: il popolo fu liberato.

Altra volta è Oloferne che assedia Betulia, taglia gli acquedotti, minaccia lo sterminio di tutti i cittadini. Questi sono spaventati e già insistono presso Ozia perché la città si arrenda.

Ma ecco farsi innanzi Giuditta, illustre vedova di Manasse, che rimprovera la scarsa fiducia in Dio e tutti anima a speranza. Appressatasi al campo nemico, viene presa dalle sentinelle e condotta ad Oloferne: ne guadagna il cuore, entra nelle sue grazie; e durante la notte, mentre egli avvinazzato dorme, gli tronca il capo. Il giorno seguente l’esercito di Oloferne si dà a precipitosa fuga, Betulia è liberata e i suoi abitanti accogliendo Giuditta, cantano:


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Tu sei la gloria di Gerusalemme, tu la letizia d’Israele, tu l’onore del nostro popolo.4




1 Cf. Pr 31,10.



2 Cf. i libri di Ester e di Giuditta. Per Debora, leggi Gn 35,8; Gdc 4-5; Tb 1,8.



3 Cf. Gdc 4,18-23.



4 Cf. Gdt 15,9.






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