Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText |
Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
[Con Gesù e gli apostoli]
Al sorgere del cristianesimo la storia ci parla di un femminismo che ha nulla da invidiare a quello del secolo XX, se pure non lo avanza sotto diversi rispetti. Gesù bambino è presentato al tempio: accanto a Simeone là trova una donna che lo predica il Messia atteso: «Ed eravi anche una profetessa, Anna...; e non usciva dal tempio, servendo Dio con orazioni e digiuni, notte e giorno. E questa arrivando, mentre il santo Simeone aveva tra le braccia Gesù, lodava anch’essa il Signore: e parlava di lui a tutti quelli che aspettavano la redenzione d’Israele».5 Più tardi Gesù converte la Samaritana6 e questa, da peccatrice trasformata in apostola, invita a Gesù i suoi concittadini che poi credono in lui. Gesù si aggira di città in città, di castello in castello; ed ecco le pie donne7 che l’accolgono, lo servono, a lui invitano il popolo. Gesù è risorto, e prima lo manifesta alle pie donne, che fa annunziatrici del grande avvenimento: infatti l’angelo del Signore dice loro: «Andate ai discepoli di lui ed a Pietro e ditegli come egli è risorto e vi precede in Galilea».8
Allorché la predicazione apostolica incontrava ostacoli d’ogni sorta la donna educava al cristianesimo i cuori nell’intimità della vita domestica e con una efficace propaganda privata
portava la religione ovunque, non esclusi i palazzi imperiali. – L’Apostolo ricorda il nome di diverse donne che gli erano valido aiuto: «Vi raccomando Febe,9 che serve la chiesa di Cencre», dice ai Romani, «ella ha assistito molti ed anche me stesso; salutate Prisca ed Aquila10 (due coniugi) miei cooperatori in Gesù Cristo; i quali hanno esposte le loro teste per mia salvezza: ai quali io rendo grazie, ma anche a tutte le chiese dei gentili: e anche la chiesa della loro casa (cioè quanti erano da questo uomo e questa donna adunati nella loro casa per la frazione del pane e per udire la parola di Dio): salutate Maria la quale molto ha praticato tra di voi (linguaggio che voleva indicare il lavoro per il Vangelo): salutate Trifena e Trifosa e Perside, le quali molto si affaticano nel Signore». Non molto dissimili sono i saluti che san Paolo indirizza a diverse altre donne nelle lettere ai Colossesi, ai Filippesi, seconda a Timoteo ecc.
Vi erano poi due classi di persone che cooperavano, quasi per professione, con gli11 apostoli: le così dette profetesse e le diaconesse.12 Le prime per una speciale grazia avevano ricevuto dal Signore lo spirito di profezia (in senso largo) e spiegavano anche al popolo gli arcani sensi delle scritture, particolarmente profetiche, ed i misteri della fede: di esse si parla in diverse Lettere e negli Atti degli apostoli. Le diaconesse
poi durarono per molti secoli nella Chiesa e in qualche luogo fino al secolo XVI. Erano vergini o vedove, di provata virtù, scelte dal vescovo, ammesse al servizio della Chiesa con una benedizione speciale. Tra i loro uffizi questi erano i principali: assistere al battesimo delle donne, istruire le catecumene ed anche altri nelle verità della fede, visitare le inferme specialmente per disporle a ricevere il sacerdote, sorvegliare l’entrata e l’uscita delle donne in chiesa, ecc. Tertulliano13 e san Clemente Alessandrino14 rendono testimonianza dei loro meriti in favore della Chiesa e della fede.