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Giacomo Alberione
Donna associata

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Capo VI

LA VOCAZIONE DELLA DONNA

Il Bougaud1 dopo aver considerato questa potenza della donna esclama: «Initium et finis mulier»: in ogni cosa grande vi trovate come principio e fine la donna. E Tacito:2 «Inesse in eis quid divinum»: la donna ha in sé una orma della potenza di Dio. Ma perché mai questo Dio, che fa bene ogni cosa, che tutto rettamente dispone in peso e misura, secondo i suoi altissimi fini, perché questo Dio fu così largo colla donna? Non vi ha dubbio sulla risposta: perché l’aveva destinata ad una nobilissima vocazione: i doni fatti alla donna sono nulla più che mezzi necessari alla sua missione.

Rifacciamoci all’origine del mondo: là apparirà la verità di questa asserzione. Quando Dio ebbe creato l’uomo, dice la Sacra Scrittura, egli guardò a lui e, tocco3 il cuore di compassione alla vista della sua solitudine, pronunciò questa parola, una delle più tenere uscite dal suo labbro: Non è bene che l’uomo sia solo: facciamogli una compagna simile a lui che gli serva d’aiuto.4 E creò la donna per aiuto dell’uomo. Ed aiutarlo in che? Nei suoi lavori, nelle sue


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angosce: è così acerbo il dolore quando si soffre da soli! Nelle gioie, nei sogni di felicità: si gode sì poco, quando si gode soli! E siccome l’uomo non è creato per la terra, ma pel cielo, siccome Dio collocò in lui speranze celesti, slanci e desideri sublimi, siccome il mondo è l’esilio, il cielo invece la patria: sorreggere l’uomo in questo cammino, condurlo all’eternità, andarvi con lui forma l’altissima missione della donna: adiutorium simile sibi.5 L’uomo curvo sulla terra che doveva lavorare, avrebbe spesso perduto di vista il cielo: e Dio gli diede un angelo, un apostolo, un amico intimo, persuasivo, amabile che doveva conservargli la luce ed il gusto del cielo.




1 Louis-Victor-Émile Bougaud nacque a Dijon (Francia), il 26 febbraio 1824. Entrato nel seminario d’Autun e poi al St-Sulpice, fu ordinato sacerdote nel 1846 a Parigi. Fu professore di dogmatica e di storia religiosa nel seminario maggiore di Dijon e cappellano della Visitazione, sempre a Dijon negli anni 1852-1861. Morì il 7 novembre 1888. Come scrittore Bougaud si proponeva di ricondurre la società a Cristo. Come apologeta mise in risalto la rispondenza del cristianesimo ai bisogni e alle aspirazioni degli individui, della famiglia e della società del suo tempo.



2 Publio Caio Cornelio Tacito (ca. 54-120), forse di Interamna, odierna Terni, in Umbria, è considerato il maggiore storico latino dell’età argentea, essendo vissuto al tempo dei Flavi e di Traiano, imperatore romano (97 d.C.).



3 Sta per toccato, colpito.



4 Cf. Gn 2,18.



5 Cf. Gn 2,18: «Un aiuto che gli sia simile».






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