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Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
Per i defunti
L’atto eroico di carità: è l’offerta di tutto il valore soddisfattorio delle preghiere, azioni e patimenti nostri, l’offerta delle opere soddisfattorie applicate a noi in vita e dopo morte, l’offerta dei meriti di Maria santissima e di Gesù Cristo fatta all’Eterno Padre in favore delle anime purganti. – Ho detto valore soddisfattorio, giacché le nostre preghiere, azioni, patimenti hanno sempre tre valori: il meritorio, che non si può dare ad altri; il soddisfattorio, che si può applicare liberamente alle anime purganti o viventi; l’impetratorio, che si può distribuire a qualsivoglia degli uomini.
Questo atto è la più sublime manifestazione di carità verso i defunti. Pio IX concesse per quest’atto le seguenti indulgenze:
1. Altare privilegiato quotidiano ai sacerdoti;5
2. A tutti i fedeli indulgenza plenaria per i defunti ogni volta che si comunicano e ogni lunedì udendo la messa per i medesimi: visitando in ambo i casi qualche chiesa e pregando secondo le intenzioni del Sommo Pontefice;
3. A chi fosse poi impedito di udire la santa messa il lunedì, di poter applicare a questo fine la messa d’obbligo della domenica;
4. Ed a chi non potesse fare la comunione diede la facoltà ai confessori di commutarla in altra opera di pietà;
5. Per tutti: ogni indulgenza concessa o da concedersi è applicabile ai fedeli defunti.
Non per nulla, tale atto chiamasi eroico: giacché richiede una vera rinunzia a tutta la parte soddisfattoria del bene fatto o da farsi ed un totale abbandono alla Provvidenza amorosa di Dio, per ciò che riguarda il purgatorio dovuto forse a noi. Per chi però non sentisse ancora la forza di compire tale atto in suffragio dei defunti ve ne sarebbero altri. Vi sono persone che consacrano un giorno ogni settimana, il martedì, alle anime del purgatorio; ve ne hanno altre che ogni settimana offrono per esse una comunione, una messa, un rosario; altre invece si contentano d’un giorno nel mese, cioè il primo martedì; altre ancora un mese nell’anno, il mese di novembre; altre il solo giorno destinato alla commemorazione di tutti i fedeli defunti, il due novembre.
Ma è specialmente nell’occasione della morte di qualche persona conosciuta che si ha da rinfervorare lo zelo per le anime purganti: molto buona è la pratica di raccogliersi nella casa del defunto per la recita del santo rosario e per visitare o vegliare il cadavere pregando; molto buona è la pratica di accompagnarlo alla chiesa ed all’ultima dimora nel cimitero; molto buona è la pratica di visitare la tomba in giorni determinati, come sarebbe il giorno sacro alla memoria dei defunti; molto buona la pratica
di far celebrare trigesime e anniversari solenni, di ritenere pietosi ricordi e ritratti degli estinti nelle case. Ma una donna pia non dovrà fermarsi ad una semplice parata esterna: nelle visite di condoglianza chiederà e prometterà preghiere pei defunti; nelle sepolture curerà un contegno serio non solo, ma cercherà davvero di pregare e far pregare; si varrà di tutte le circostanze per ricordare il defunto, per suffragarne l’anima e per invitare ancora altri a farlo.
Infine: vi sono tabelle che portano le diverse categorie di persone defunte che possono abbisognare di suffragi: i sacerdoti, i religiosi, i dimenticati, le anime che furono più devote del Ss. Sacramento, ecc. Orbene: molte anime pie sogliono ogni giorno indirizzare le loro intenzioni ad una di queste categorie di persone. È pratica utilissima: come è utilissima quella di ripetere spesso fra giorno6 qualche requiem, recitare ogni sera, od almeno vedendo il cimitero, un De profundis.7