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Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
Per i viventi
Le anime vittime. Come l’atto eroico di carità è la più sublime manifestazione di carità verso i defunti, così l’anima vittima compie l’atto più grande di carità verso gli uomini ancora viventi sulla terra. Che cosa significa difatti l’offrirsi vittima per gli uomini? Significa
offrirsi come agnello di espiazione per soddisfare ai peccati di tutti o di una parte degli uomini e ottenerne così la salvezza. Significa protestarsi pronto ad accettare tutte le pene, i dolori, le contraddizioni che al Signore piacerà mandare ad un’anima per ottenere alle altre la eterna salute. Significa conservarsi in perpetuo in questa disposizione in tutta la vita: offrire la propria esistenza per liberare le anime dalla morte eterna e nelle stesse agonie della morte. Ora Gesù Cristo disse: Nessuno ha maggior amore8 di colui che dà la vita per i suoi amici. Ai giorni nostri noi cantiamo un indubitato progresso in tutte le parti del sapere: ma non può negarsi che dalla malizia umana il sapere sia spesso fatto servire al male e che il progresso abbia trovati nuovi mezzi e nuove vie al peccato. Ebbene anche le anime buone hanno creato nuovi mezzi di bene. Tra i quali vi è pur questo: oramai una schiera d’anime, tanto più nobili quanto meno conosciute, una schiera d’anime tanto più sinceramente amanti degli uomini quanto più dagli uomini sono disprezzate, si offre coraggiosamente vittima per i proprii fratelli. Sono semplici suore di monasteri, sono maestre delle scuole elementari, sono umili serve, zitelle, donne del popolo che ardono d’amore di Dio ed a Dio sacrificano tutto pur di poter salvare un’anima di più. Ciascun’anima anche isolatamente può far questo,
sebbene sia più vantaggioso unirsi all’Associazione delle anime vittime, di cui si parlerà in seguito.
L’offerta generosa. Consiste nel dare al Cuore divino di nostro Signore tutto il valore impetratorio delle nostre preghiere, opere e sofferenze, lasciando che Egli se ne valga secondo i suoi fini santissimi. Miglior uso non si potrebbe fare di tal valore, poiché le intenzioni di Gesù Cristo non possono essere che santissime, le migliori possibili. Esse comprendono non solo quelle ordinarie che possiamo concepire noi nella ristretta cerchia delle nostre cognizioni, ma si estendono a tutti [e] singoli gli uomini che vivono nelle cinque parti del mondo, a tutte e singole le anime dei sacerdoti, dei cattolici, degli eretici, degli infedeli. Con questa offerta si viene con facilità somma ad estendere il nostro apostolato fino agli estremi confini della terra! E quale fervore non deve portarci il pensare che mentre si prega, mentre si lavora, lontano dagli sguardi di tutti, mentre si soffre una pena intima e nascosta a tutti, si opera un gran bene anche in regioni lontanissime! Il modo di fare tale offerta è libero, e potrebbe bastare questa formola: «Intendo di fare tutto oggi e sempre secondo le intenzioni di Gesù-Ostia nel tabernacolo». Gioverebbe ripeterla ogni giorno ed anche alcune volte nel giorno, sebbene basti recitarla una volta per
sempre e non ritrattarla più. Ben inteso che dopo tale offerta è sempre permesso raccomandare al Signore i nostri bisogni particolari: anzi si potrà fare con molta maggior confidenza di venir esauditi.