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Giacomo Alberione
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[La forza della carità]

L’anno passato con grande solennità in tutto il mondo e particolarmente in Francia ed in Italia si è commemorato l’Ozanam,14 ritenuto come il fondatore della Società di san Vincenzo de’ Paoli. Orbene ecco come. Egli aveva conosciuto esistere una società detta dei buoni studi, dedicata alla discussione amichevole di soggetti letterari o filosofici, utili alla giornata. Vi diede il nome con molti compagni e per opera sua quella società si cambiò in Conferenza di storia e di filosofia. Sessanta e più giovani svolgevano


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e difendevano la verità cristiana storica e filosofica, come apologisti, dinnanzi ai loro avversari deisti, sansimoniani, fourieristi, materialisti.15 Era un vero campo di battaglia ove la verità si incontrava coll’errore, si dibatteva spesso accaloratamente, cercava di prevalere per convertire al cattolicismo. Ma l’Ozanam s’accorse presto della poca efficacia della discussione teorica. Ne parlò con alcuno dei compagni più intimi, lamentando la vanità di tali sforzi e conchiuse: Invece della discussione scientifica non sarebbe più efficace una conferenza di carità? Meno parole e più fatti: andiamo ai poveri. La stessa sera egli con un amico si prendeva quel po’ di legna che rimaneva per gli ultimi giorni d’inverno, e la16 recava ad un povero abbandonato. Un anno dopo i soci della conferenza della carità erano un centinaio; pochi anni dopo erano circa cinquemila le conferenze sparse in tutto il mondo; oggi contano centoquarantamila membri e distribuiscono ai poveri diciotto milioni di lire ogni anno. E lo scopo? «La carità serviva di introduzione alla fede: anche qui l’ago faceva passare il filo e i soci di san Vincenzo diventavano i più potenti missionari per la rigenerazione cristiana del mondo».

Chi non inclina alla religione per convinzione scientifica, o non l’ama per difetto di istruzione, l’apprezza almeno per lo spirito di carità


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di tanti cattolici, di suore piene di amore ai poveri, di sacerdoti fondatori o sostenitori di ospedali, ricoveri, di ospizi, patronati di operai, segretariati del popolo. Quante volte la logica del cuore e del buon senso finisce per trionfare! Si ripete la conversione di Emilio Littré, ebreo, capo dei filosofi positivisti del suo tempo, massone, materialista. Infermo era amorosamente assistito dalla sposa e dalla figlia, cattoliche e pie. La loro lunga pazienza lo colpì e disse: Come mai sì rara virtù poteva essere il risultato della materia? Colla divina grazia il suo sistema cadde come idolo infranto: si convertì e morì cristianamente. Era l’opera della carità.




14 Antoine-Frédéric Ozanam nacque a Milano il 23 aprile 1813 da Giovanni Antonio, medico, e Maria Nantas, di Lione. Morì a Marsiglia l’8 settembre 1853. Proclamato beato da Giovanni Paolo II a Parigi il 22 agosto 1997.



15 I seguaci di varie correnti filosofiche. Deismo è una concezione razionale della divinità, priva di elementi soprannaturali o dogmatici. – Sansimoniani, discepoli di Claude-Henri, conte di Saint-Simon (Parigi, 1760-1825), avventuriero, filosofo e sociologo utopista, propugnatore di una società perfetta sulla base di un “nuovo cristianesimo”. – Fourieristi, discepoli di Charles Fourier (1772-1837), filosofo ed economista francese, animatore di circoli politici in Francia, Inghilterra e Stati Uniti, propugnatori di un socialismo utopistico. – Materialisti: antichi e nuovi sostenitori di una concezione filosofica che pone a fondamento della realtà la sola materia.



16 DA ha lo.






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