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Giacomo Alberione
Donna associata

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Per il periodo decisivo della vita [orientamento e protezione]

Il punto strategico della vita cristiana di un uomo è nel periodo in cui esce dalle scuole elementari, per entrare nelle secondarie, ovvero per imparare una professione. Salvata la gioventù in tal periodo è fatto il meglio: ma guai a noi! se la si lascia in abbandono. Eppure fino ad oggi non si verificava spesso tale cosa? Anche a questo ha saputo provvedere l’iniziativa femminile, o almeno porvi il suo appoggio valido. Ed ecco donne che si dedicano alla scuola di religione per studenti e studentesse delle scuole ginnasiali, tecniche, normali, liceali, universitarie ecc.! Ecco donne aprire scuole di catechismo alle giovani operaie, che costrette a passare la giornata alla fabbrica, difficilmente penserebbero ancora a quello che più importa: cioè all’anima! Ecco per iniziativa femminile istituirsi ricreatori festivi ed anche serali, per le figlie del popolo, particolarmente del ceto operaio. Ecco infine in diverse città tenersi i ritiri per le giovani operaie: e le signore


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occuparsi tanto per dar comodità di attendervi, offrire vitto e alloggio gratis e persino pagare la giornata che riceverebbero alla fabbrica. (Né mancarono luoghi ove questi Esercizi spirituali vennero tenuti alle donne, alle signore, agli uomini stessi per iniziativa femminile).

Quello che poi è più comune nei nostri centri rurali si è la compagnia delle Figlie di Maria, che pure bene spesso riceve la sua forza da giovani più anziane o da zitelle pie.

Molte volte i giovani devono allontanarsi per causa degli studi dalla famiglia: ognuno conosce l’importanza e la difficoltà di trovare collegi, educandati, pensionati buoni. Ed ecco in tante città, per esempio a Torino, istituirsi il Segretariato delle famiglie, che si incarica di cercare agli studenti una pensione in famiglie o in collegi, che diano seria garanzia di onestà. Ecco signore aprire, coll’aiuto forse delle suore, educandati.

Oggi più che mai le figlie escono dalla casa, per cercare lavoro nelle città come serve o come operaie; oggi è tanto diffusa la piaga dell’emigrazione.38 Chi non sa quanti pericoli trovino queste figlie? Dal giovinotto spensierato, che va a caccia di piaceri, al mercante di carne umana, che calcola freddamente i suoi guadagni; nelle famiglie e nelle industrie, alle stazioni, agli alberghi, ovunque, la fede ed il pudore d’una giovane sono insidiati. Ora chi non


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ammirerà la industriosa carità di tante donne, che hanno disseminato in tutto il mondo una rete fittissima di istituzioni in difesa della innocenza? Vi è l’Opera della protezione della giovane. Essa ha case in tutti i centri del mondo di qualche importanza.

Si propone di procurare alle giovani: a) protezione nei viaggi, b) ospitalità temporanea, c) collocamento a lavoro, d) patronato durante il servizio, e) corsi pratici di istruzione, f) mutualità, g) lotta contro la tratta delle bianche, h) riabilitazione (sede del comitato nazionale italiano: Via Consolata, 1 - Torino). Connesse con tale istituzione, e spesso da essa dirette, sono l’Opera della stazione, l’Opera del porto, che tengono continuamente pie persone, nei porti e nelle principali stazioni, per ricevere e salvare le giovinette dalle unghie dello sparviero.

(V. La protezione della giovane. Bettazzi, 0,50, presso l’Azione sociale popolare - Torino - Via Legnano, 23).

Così pure l’Opera di collocamento, che si incarica di cercare occupazione adatta e rimunerativa a tante giovani, nei principali centri.




38 Gli emigranti italiani erano numerosi. Per il Piemonte, nel 1895, erano circa 30.000 le persone che emigrarono; nel 1896, 24.826. Solo nella provincia di Cuneo, nel quinquennio 1891-1895 gli indici medi annuali raggiunsero le 15.000 unità. Nel 1905, a Cuneo mons. Fiore pubblicava una pastorale sulla emigrazione nella quale, chiamando il fenomeno “piaga dolorosa della provincia”, additava alla generosità dei fedeli più abbienti la Società di San Raffaele, fondata a Piacenza nel 1891 da mons. Scalabrini, e la Congregazione salesiana, entrambe benemerite degli emigranti cuneesi in America, e l’Opera di assistenza agli operai ed emigranti nell’Europa e nel Levante, promossa da mons. Bonomelli, vescovo di Cremona. (cf. Ristorto M., “L’azione sociale dei cattolici Cuneesi nell’ultimo trentennio del secolo XIX” in Bollettino dell’Archivio per la storia del movimento sociale cattolico in Italia, Milano, a. III [1968], pp. 155-157).






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