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Giacomo Alberione Donna associata IntraText CT - Lettura del testo |
Assistenza sociale
Il gruppo di opere che vengono sotto questo titolo mirano ad educare la donna col risparmio e cooperazione, perché sappia acquistare coscienza e dignità di operaia illuminata e sobria. Ecco le principali:
Cassa nazionale di previdenza per le pensioni d’invalidità e vecchiaia. – Si pagano 6 lire ogni anno e la pensione varia da un massimo di circa L. 237 ad un minimo di L. 74. Entra nel monopolio dello Stato.
Casse dotali. – È molto diffusa la forma introdotta dall’abate di Sécheroux di Pithiviers.43
Le giovanette vi sono ammesse a partire dai dodici anni, impegnandosi a versare annualmente da cinque a sessanta lire. La somma dotale sarà proporzionata non solo al versamento avvenuto, ma ancora alle oblazioni fatte da patronesse, giovinette anch’esse, in massima parte; spesso raggiunge anche un migliaio di lire. – È per lo più un istituto locale.
Cassa di maternità. – Deve sussidiare le operaie, quando divengono madri. Sono obbligate ad iscriversi tutte le operaie che lavorano negli stabilimenti e nei laboratori e che sono comprese tra i 1544 ed i 50 anni. Il contributo annuo (in L. 1 per le operaie dai 15 ai 20 anni, in L. 2 per quelle dai 20 ai 50) è, per legge, metà a carico dell’industriale, e per metà a carico dell’operaia. In occasione di parto, avvenuto almeno sei mesi dopo l’iscrizione, avrà diritto a L. 40,00 se si asterrà almeno per quattro settimane dal lavoro.
Mutualità scolastica. – È costituita tra i fanciulli delle scuole. Ha due scopi: mutuo soccorso e risparmio. Una parte infatti della tassa va a costituire il fondo comune, da cui ogni ragazzo infermo potrà avere un’indennità in caso di malattia; l’altra invece viene posta a libretto personale dello scuolaro.
Società nazionale di patronato e di mutuo soccorso per le giovani operaie. – Lo scopo, oltre l’appoggio e l’assistenza morale, è un
sussidio in caso di malattie acute e il collocamento delle socie disoccupate. Ha due casse: cassa di patronato, alimentata dalle oblazioni delle patronesse: cassa di mutuo soccorso, alimentata dai versamenti delle socie. La sede centrale poi ha la sua propria cassa di riserva, per le spese generali della società.
Da questo istituto però si può dire che venne impostato, ma non ancora risolto il difficile problema della unione italiana morale ed economica insieme delle mutue locali. Le diversità etniche forse lo rendono quasi insolubile: però riuscirebbe ovunque, se si restringesse a cerchi regionali. Ottima anzi sembrerebbe una cassa operaia affatto locale.
In ultimo: accenno ad alcune iniziative qua e là tentate e riuscite anche da donne, ma certamente meno adatte all’azione muliebre. Le case popolari destinate a procurare abitazione conveniente agli operai, costretti spesso a vivere in abitazioni che fanno a pugni coll’igiene e colla morale. I giardini e gli orti operai: in essi l’operaio trova un sollievo onesto, salubre, ed anche molto vantaggioso economicamente.
Leghe dei consumatori. Fondate per la prima volta da una donna, hanno per principio: il comprare non è solamente un fatto economico, ma eziandio un atto sociale. Oltre il vantaggio economico delle iscritte infatti, vien favorito
il commercio equo e sfatato l’inganno, nascosto in tanta parte della réclame moderna.45 – Si aggiungano le leghe di lavoro, le cooperative di produzione, le fabbriche sociali ecc.