Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Giacomo Alberione
Donna associata

IntraText CT - Lettura del testo
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

- 204 -


Assistenza sociale

Il gruppo di opere che vengono sotto questo titolo mirano ad educare la donna col risparmio e cooperazione, perché sappia acquistare coscienza e dignità di operaia illuminata e sobria. Ecco le principali:

Cassa nazionale di previdenza per le pensioni d’invalidità e vecchiaia. – Si pagano 6 lire ogni anno e la pensione varia da un massimo di circa L. 237 ad un minimo di L. 74. Entra nel monopolio dello Stato.

Casse dotali. – È molto diffusa la forma introdotta dall’abate di Sécheroux di Pithiviers.43


- 205 -


Le giovanette vi sono ammesse a partire dai dodici anni, impegnandosi a versare annualmente da cinque a sessanta lire. La somma dotale sarà proporzionata non solo al versamento avvenuto, ma ancora alle oblazioni fatte da patronesse, giovinette anch’esse, in massima parte; spesso raggiunge anche un migliaio di lire. – È per lo più un istituto locale.

Cassa di maternità. – Deve sussidiare le operaie, quando divengono madri. Sono obbligate ad iscriversi tutte le operaie che lavorano negli stabilimenti e nei laboratori e che sono comprese tra i 1544 ed i 50 anni. Il contributo annuo (in L. 1 per le operaie dai 15 ai 20 anni, in L. 2 per quelle dai 20 ai 50) è, per legge, metà a carico dell’industriale, e per metà a carico dell’operaia. In occasione di parto, avvenuto almeno sei mesi dopo l’iscrizione, avrà diritto a L. 40,00 se si asterrà almeno per quattro settimane dal lavoro.

Mutualità scolastica. – È costituita tra i fanciulli delle scuole. Ha due scopi: mutuo soccorso e risparmio. Una parte infatti della tassa va a costituire il fondo comune, da cui ogni ragazzo infermo potrà avere un’indennità in caso di malattia; l’altra invece viene posta a libretto personale dello scuolaro.

Società nazionale di patronato e di mutuo soccorso per le giovani operaie. – Lo scopo, oltre l’appoggio e l’assistenza morale, è un


- 206 -


sussidio in caso di malattie acute e il collocamento delle socie disoccupate. Ha due casse: cassa di patronato, alimentata dalle oblazioni delle patronesse: cassa di mutuo soccorso, alimentata dai versamenti delle socie. La sede centrale poi ha la sua propria cassa di riserva, per le spese generali della società.

Da questo istituto però si può dire che venne impostato, ma non ancora risolto il difficile problema della unione italiana morale ed economica insieme delle mutue locali. Le diversità etniche forse lo rendono quasi insolubile: però riuscirebbe ovunque, se si restringesse a cerchi regionali. Ottima anzi sembrerebbe una cassa operaia affatto locale.

In ultimo: accenno ad alcune iniziative qua e là tentate e riuscite anche da donne, ma certamente meno adatte all’azione muliebre. Le case popolari destinate a procurare abitazione conveniente agli operai, costretti spesso a vivere in abitazioni che fanno a pugni coll’igiene e colla morale. I giardini e gli orti operai: in essi l’operaio trova un sollievo onesto, salubre, ed anche molto vantaggioso economicamente.

Leghe dei consumatori. Fondate per la prima volta da una donna, hanno per principio: il comprare non è solamente un fatto economico, ma eziandio un atto sociale. Oltre il vantaggio economico delle iscritte infatti, vien favorito


- 207 -


il commercio equo e sfatato l’inganno, nascosto in tanta parte della réclame moderna.45 – Si aggiungano le leghe di lavoro, le cooperative di produzione, le fabbriche sociali ecc.




43 DA ha Lècheroux di Pithìviers. L’abbé Léon Sécheroux aveva pubblicato un opuscolo, in ottavi, di 31 pagine, intitolato Une casse dotale, Imprimérie moderne, Pithiviers 1904. L’opuscolo era stato pubblicizzato sulla Quinzaine del 16 luglio 1904. Qualche anno più tardi (nel 1906), questo sacerdote, probabilmente nato a Pithiviers (una città a sud di Parigi, famosa per aver dato i natali al pittore Baugin Lubin, 1612/13-1663, e al matematico Siméon Denis Poisson, 1781-1840), rieditò l’opuscolo, stampato questa volta in sedicesimi a Reims (rue de Venise, 48). Fu fatto un breve profilo bibliografico su un trimestrale a carattere sociale L’Action populaire, nel numero 104. È difficile stabilire a quale edizione don Alberione si sia ispirato scrivendo questo paragrafo sulle casse dotali. È ammirevole comunque che si sia documentato con attenzione circa quel che avveniva nella Chiesa del suo tempo, a favore della donna, anche fuori dei confini del Piemonte e dell’Italia.



44 DA ha 5.



45 Fra Otto e Novecento erano, per esempio, pubblicizzate le Pillole Pink. Sotto il titolo “Rialzatevi!” ci si rivolgeva, ambiguamente, agli «Uomini indeboliti, esauriti, il cui spirito fu prostrato dalle veglie ed il cui corpo divenne anemico per gli eccessi». Ma il capolavoro di queste Pillole Pink è che non servivano soltanto agli uomini, esauriti per gli eccessi sessuali, ma erano utilissime all’“aurora della donna”. «La giovanetta più attraente è dessa necessariamente la più bella? No! Le giovinette più attraenti sono quelle risplendenti di salute e di vitalità». Ovviamente, dovevano aver preso le Pillole Pink, “il più potente rigeneratore del sangue, tonico dei nervi”. L’annuncio scritto era contornato da figure di molte fanciulle in fiore, con o senza cappellino; un anziano signore, sulla destra, forse un medico, forse un cliente delle funzioni virili delle stesse pillole, le guarda e le apprezza. C’erano però anche altre pillole, per esempio le Pillules Orientales («L. 9 il flacone franco porto. Dirigere cart. vaglia alla Lega italiana, via Fra Domenico 9, Firenze»), che assicuravano un “Petto da Diva”; e c’era la Crema Circassa: «Ricostituisce abbellisce rassoda il Seno in due giorni».






Precedente - Successivo

Indice: Generale - Opera | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL