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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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CHE SIA

 

          Pio X scriveva: «Per restaurare tutte le cose in Cristo mediante l'apostolato dell'azione è necessaria la grazia divina; l'apostolo non la riceve se non è unito a Cristo. Soltanto quando avremo formato in noi Gesù Cristo potremo facilmente darLo alle famiglie ed alla società. Tutti coloro che partecipano all'apostolato, devono possedere una vera pietà» (Enc. 1905). Se lo spirito non è regolato da una condotta veramente santa, aggiunge il grande Papa, sarà ben difficile muovere gli altri al bene. Tutti quelli che si consacrano all'apostolato, devono essere talmente senza macchia, da riuscire davvero di buon esempio.

          S. Teresa aveva scritto: «Un uomo santo, perfetto, virtuoso, fa maggior bene alle anime di molti, istruiti ed attivi, ma di minor spirito».

          Maria è l'Apostola, perché tutti attrae col profumo delle sue virtù.

          Gesù, l'Apostolo che manifestò agli uomini il Padre, è Via e Modello e Legge per ogni

 


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apostolo. Ora il S. Vangelo dice di Lui: «Coepit facere et docere»: Cominciò con le opere, poi predicò; prima praticò, poi consigliò.

          Gli Apostoli sono stati paragonati da Gesù Cristo al sale ed alla luce.

          L'Apostolo è sale in quanto è santo. Se non lo fosse, dovrebbe essere buttato e calpestato sulla strada.

          L'Apostolo pio, virtuoso, vero sale, preserverà dalla corruzione le anime. La sua vita, il suo esempio sarà come un faro di luce che rischiarerà la strada con il suo esempio a tanti. Vera «lux mundi»1 farà risplendere l'ideale della vera felicità tracciata da Gesù Cristo nelle Beatitudini.

          Quello che porta i fedeli ad una vita praticamente cristiana è appunto la virtù di chi la insegna. Più che le belle parole occorre la fiaccola del buon esempio. «Videant opera vestra bona et glorificent Patrem vestrum qui in caelis est»2, disse il Divino Maestro.

          S. Gregorio afferma che chi predica cose grandi deve praticare grandi virtù.

          S. Paolo ai due cari discepoli Tito e Timoteo raccomanda spesso di dare buon esempio: «In omnibus teipsum praebe exemplum bonorum operum, exemplum esto fidelium in verbo, in conversatione, in caritate, in castitate»3. Egli stesso, poi invita i fedeli: «Quae vidistis in me, haec agite; imitatores mei estote, sicut et ego Christi»4.

 




1 “Luce del mondo” (Mt 5,14).



2 “Vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli” (Mt 5,16).



3 “In tutto offri te stesso come esempio di buona condotta. Sii esempio ai fedeli nelle parole, nella carità, nella purezza” (Cf Tt 2,7; 1Tm 4,12).



4 “Ciò che avete visto in me, quello fate. Siate miei imitatori, come io lo sono di Cristo” (Cf Fil 4,9; 1Cor 11,1).






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