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Giacomo Alberione, SSP
Maria Regina degli Apostoli

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APOSTOLATO DI TUTTI

 

          S. Paolo ha parole severe su chi predica e fa il contrario; su chi condanna il male nei fratelli ed opera quello stesso male contro cui insorge; contro gli ipocriti che dal prossimo esigono molto, mentre verso se stessi sono indulgenti: «Tu dunque, o uomo, chiunque tu sia, ti rendi inescusabile perché nel giudicare gli altri condanni te stesso, facendo le medesime cose che tu condanni. Or sappiamo che il giudizio di Dio contro quelli che fanno tali cose, è secondo verità. E tu, o uomo, che giudichi tali cose ed insieme le commetti, credi forse di sfuggire il giusto giudizio di Dio?» (Rom. 2, 1-3).

 


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          Occorre essere quello che si vuole apparire. Perciò è assolutamente necessaria la vita interiore.

          E' l'attività per progredire nella fede, nella virtù, nell'amor di Dio.

          La prima carità è per noi stessi. Dio vuole che amiamo il prossimo come noi stessi; non più di noi stessi. In pratica? Aver maggior cura dell'anima nostra che dell'altrui. Il nostro zelo deve essere ordinato: «Prima sibi caritas»7.

          «Io amo Gesù Cristo, scrive S. Alfonso de' Liguori, perciò brucio dal desiderio di darGli anime; ma prima la mia; poi moltissime altre». E questo è la pratica di quanto insegna S. Bernardo: «Non è saggio colui che non sa appartenere a se stesso».

          E quanto S. Bernardo diceva ad altri, in primo luogo praticava per se stesso. Dice lo scrittore della sua vita (Goffredo), suo segretario: «Totus primum sibi et sic totum omnibus»8.

          Scriveva poi a Papa Eugenio III: «Io non vi dico di sottrarvi completamente alle occupazioni e ministeri vostri; sono di volontà di Dio. Ma vi esorto a non lasciarvi da essi assorbire. Se siete l'uomo di tutto il mondo, siatelo ancor più per voi stesso. Diversamente che vi gioverebbe guadagnare tutti gli altri, se, poi, perdeste voi stesso? Riservatevi il tempo necessario per voi. Se tutti vengono a bere alla vostra fontana, prima beveteci voi stesso. Voi solo resterete con la vostra sete?... Tutte le vostre riflessioni comincino e finiscano con voi stesso. Siate per voi il primo e l'ultimo; ricordando che, nell'affare della vostra salvezza, nessuno vi è più vicino che il figlio unico di vostra madre. A te tua

 

 


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inchoatur consideratio, ne frustra extendaris, te neglecto... Tu tibi primus, tu ultimus... In acquisitione salutis nemo tibi germanior est unico matris tuae».

          Tutti, dunque, i generosi apostoli, tutti! prima la meditazione propria, poi la predica o conferenza ad altri. Prima la correzione della propria condotta, poi la riforma altrui. Prima entrare in intima comunicazione con Dio, poi conversare ed esortare altri. Prima la vita interiore, poi la vita esteriore. Prima il ritiro, poi il mostrarsi e prodursi.

          Farsi prima un regolamento per sè, con le confessioni, i ritiri mensili, gli esercizi spirituali, la S. Messa, meditazione, comunione, visita al SS. Sacramento, il Rosario... Poi dettare regole per il prossimo.

          Chi vuol lavorare, prima si nutre. Chi vuol dare, prima acquista. Chi vuole insegnare, prima impara.

 

 




7 “La prima carità è per se stessi”.



8 “Tutto in primo luogo per se stesso e così tutto per tutti”.




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